Altri quattro atti deliberativi riguardanti riconoscimenti di debiti fuori bilancio approvati a maggioranza (quelli relativi ai punti dal n. 46 al 49 dell’ordine del giorno e concernenti sentenze del Tribunale e del Giudice di Pace per contravvenzioni elevate dal Corpo della Polizia Municipale e successivamente annullate);
un altro atto accantonato (quello relativo al punto 45) per l’assenza dell’assessore Musillami che avrebbe dovuto spiegare da cosa effettivamente scaturisce il debito; ed ancora l’accantonamento e la non trattazione dei punti 4 e 5 dell’odg relativi alle modifiche ed integrazioni al vigente Statuto Comunale e al Piano Paesaggistico Ambiti 2-3 “Area della Pianura Costiera Occidentale” (Partecipazione e concertazione istituzionale con la Soprintendenza ai BB.CC.AA) prima dell’inizio della trattazione del punto “n. 6” all’ordine del giorno relativo alla proposta di scioglimento della Società Lilybeo Marsala, società unipersonale con socio unico il Comune di Marsala.
Questo, in estrema sintesi, il bilancio dei lavori di ieri sera del Consiglio Comunale, tornato a riunirsi in seduta di prosecuzione dopo che giovedì i lavori non hanno avuto inizio per la mancanza del necessario numero legale (15 presenti contro un previsto quorum di 16 consiglieri). Ieri, invece, all’appello iniziale hanno “risposto” 19 consiglieri, mentre il numero di presenti nel corso delle successive votazioni è poi salito a 24.
Insomma, una riunione particolarmente partecipata e molto “calda”, ma soprattutto caratterizzata da interventi di un certo spessore, specie quando da diversi consiglieri (in particolare da Salvatore Di Girolamo e Rosanna Genna), è stato proposto un “tavolo tecnico” alla presenza, tra gli altri, del comandante della Polizia Municipale per evitare l’arrivo sistematico in aula di atti deliberativi concernenti debiti fuori bilancio a seguito di sentenze e rimborso di spese legali per contravvenzioni (poi annullate) elevate dal Corpo dei Vigili Urbani. E a proposito di multe e contravvenzioni, per consentire il pagamento delle stesse direttamente al Comando Polizia Municipale, il consigliere Di Girolamo ha sollecitato l’Amministrazione Adamo ad intervenire al più presto per ricostituire un “Ufficio Cassa” e la figura del vigile conciliatore al Comando VV.UU., senza che i cittadini siano più costretti, come avviene oggi, a dovere attendere la raccomandata a casa per avere il modulo di C/C postale, con ulteriore spesa di circa 9 euro di notifica ed avvenuto deposito alle Poste.
Dopo avere accantonato, con apposite votazioni, la trattazione dei punti relativi alle modifiche allo Statuto e al Piano Paesaggistico, il presidente Sturiano ha messo in trattazione la proposta di scioglimento della Società “Lilybeo Marsala srl”.
Ad aprire la discussione il consigliere Salvatore Di Girolamo, che ha ricordato come è nato il vecchio “GAL Lilybeo” e che si tratta di una società costituita a suo tempo per ottenere finanziamenti dalla Comunità Europea, dallo Stato e dalla Regione, mentre i risultati sul territorio marsalese sono stati via via sempre più scarsi, tanto che ora si chiede lo scioglimento per evitare una spesa spropositata di circa 100 mila euro annue a carico delle casse del Comune. Di Girolamo ha ricordato anche che da tempo ha chiesto tutti gli atti relativi al Progetto “Palangaro” perché il Consiglio ha il diritto di sapere come sono stati spesi tutti quei soldi, ma non ha mai ricevuto nulla.
Sono quindi intervenuti, nell’ordine, il consigliere Michele De Maria (“che ha proposto di ascoltare in una prossima seduta in aula il presidente del Gal”) ed il consigliere Giuseppe Carnese, che ha ripercorso tutte le ‘tappe’ di questa società consortile nata nel 1998 con deliberazione n. 177 del Consiglio Comunale con determinate finalità di istituto e che successivamente statuto, finalità, scopi sociali e la stessa denominazione sociale sono stati modificati con verbali dell’assemblea dei soci, atti notarili e decisioni di Giunta (ultima quella del 1998 in cui il Comune è divenuto socio unico della “Lilibeo Marsala srl”), senza più interpellare il consiglio comunale e, quindi, in maniera ritenuta illegittima al punto che Carnese ha definito la “Lilibeo Marsala” una società “fantasma” e che non ha mai tentato di realizzare gli scopi sociali per i quali è stata posta in essere. Carnese ha preannunciato il suo voto favorevole allo scioglimento anche alla luce del fatto che il sindaco Adamo non si è nemmeno preoccupata in tutti questi mesi di sostituirne il presidente Renato Curcio (“che è cognato del primo cittadino e che l’allora onorevole Adamo ha segnalato, come persona di sua fiducia, al precedente sindaco Carini nella passata sindacatura”) e della circolare della Corte dei Conti che raccomanda agli enti locali di ‘tagliare’ le partecipazioni alle società inutili.
Particolarmente duro anche l’intervento della consigliera Rosanna Genna, la quale ha prima chiesto al dirigente del Settore “Attività Produttive” Giuseppe Fazio di relazionare sulla nota della Corte dei Conti di cui parlava Carnese (e Fazio ha prontamente chiarito “che la Corte dei Conti invita semplicemente i vari comuni a fare una attenta ricognizione delle società partecipate al fine di poter valutare se procedere o meno allo scioglimento”) e, quindi, ha sottolineato che “l’operato della Società Lilybeo è fallimentare, che da tempo non arriva più nessun finanziamento europeo o regionale, che le due unità di personale non espletano le funzioni per le quali sono state assunte e che sperperare in questo modo 100 mila e passa euro l’anno è oggi fortemente gravoso per le casse comunali”.
Tra gli altri interventi, da segnalare ancora quelli del consigliere Alfonso Marrone che si è dichiarato favorevole allo scioglimento “perché è una società che non sa operare e ci sono stati progetti come il Wine Sicily per i quali non sono mai arrivati i finanziamenti previsti”; di Ginetta Ingrassia, che ha difeso l’operato della società, sottolineando come il presidente del Gal “non si è mai sottratto al confronto con i consiglieri comunali nei lavori delle Commissioni, che non percepisce alcun gettone per il suo mandato e che la Società Lilybeo è, a tutt’oggi, col suo sportello imprese, un punto di riferimento per tanti giovani che chiedono informazioni di vario genere”; ed ancora di Giuseppe Cordaro (che ha proposto non di sciogliere la società, ma di trasformarla per poterla fare operare ancora meglio), nonché di Arturo Galfano, Gregorio Saladino e in chiusura di Nicola Fici, i quali hanno proposto l’audizione in aula in una prossima seduta del presidente della società Renato Curcio, convinti che bisogna ascoltare in aula tutte le campane e poi decidere il da farsi.
Ad intervenire con veemenza nella discussione sullo scioglimento della Società “Lilybeo” anche il consigliere Walter Alagna, che ha rimarcato come la proposta di delibera sia stata presentata il 24 gennaio scorso. Sono passati oltre sei mesi senza che si sia fatto nulla per un rilancio della “Lilybeo” dopo che il precedente assessore alle attività produttive Giovanni Sinacori aveva preso pubblicamente l’impegno nel precedente mese di ottobre di ridarle vitalità, di trovare risposte progettuali da dare alla città.
Chiamato a relazionare sull’operato della società, l’assessore alle attività produttive Oreste Alagna ha fatto presente di non essere lui, o almeno solo lui, l’assessore di riferimento della Lilybeo (che peraltro è un soggetto giuridico autonomo) e ha sottolineato come la “Lilybeo” seleziona e trasmette i bandi a tutti i settori del Comune e come le dipendenti siano le uniche due persone al Comune che si occupano di politica comunitaria e che recentemente hanno lavorato su un progetto di 800 mila euro per l’impiantistica sportiva, mentre a giorni presenteranno due progetti di ristrutturazione di beni confiscati alla mafia. “Il mio auspicio –ha concluso l’assessore Alagna- è che da parte del Consiglio Comunale possano nascere proposte per potenziare l’attività della società e non certo di scioglierla.”
L’intervento di Oreste Alagna ha fatto andare su tutte le furie la consigliera Rosanna Genna, la quale ha accusato l’assessore di volersi nascondere dietro il dito e di volere negare le sue responsabilità che sono dirette visto che la “Lilybeo”, come confermato dal dirigente Giuseppe Fazio, appositamente interpellato, grava sui fondi inseriti in bilancio nel settore Attività Produttive.
Ultimo ad intervenire il consigliere Enzo Russo, che ha invitato il presidente a richiedere un parere all’Ufficio Legale o al segretario generale sulla questione di legittimità sollevata dal consigliere Giuseppe Carnese, se cioè la “Società Lilybeo srl” poteva nascere o meno senza che, a suo tempo, sia stato coinvolto il consiglio comunale. Russo ha auspicato che detto parere possa giungere in aula entro la seduta di mercoledì mattina.
Accogliendo la richiesta, il presidente Sturiano ha assicurato che lunedì mattina formalizzerà la richiesta di parere all’Ufficio Legale. Subito dopo, vista l’ora tarda, ha chiuso la seduta, rinviando i lavori a mercoledì 31 luglio, alle ore 10, per la terza ed ultima seduta in calendario.