Il Tribunale di Marsala, in una delle ultime udienze prima della pausa estiva (si riprenderà a metà settembre) ha assolto una donna marsalese accusata di omicidio colposo per un incidente mortale avvenuto cinque anni fa a Petrosino.
Marianna Barbera era accusata di omicidio colposo perché ritenuta dalla Procura di Marsala responsabile di un incidente stradale in seguito al quae aveva perso la vita Vito Licari di 80 anni. Era il 16 Settembre del 2009, nel centro di Petrosino, quando, Licari, alla guida del suo motocarro Ape 50 si è immesso dalla Via Olimpia sulla Via Alcide De Gaperi, senza cedere la dovuta precedenza all'Alfa Romeo guidata da Barbera. L'impatto è stato molto violento: l'auto è finita contro il marciapiedi opposto, con uno sbalzo di 40 metri. Le condizioni di Licari sono apparse subito gravissime, ed è deceduto l'indomani pomeriggio. I vigili urbani di Petrosino, intervenuti per i controlli di rito, hanno contestato, nei loro verbali, a Licari l'omessa procedenza, ma anche a Barbera una velocità "non prudenziale". Da qui il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Il perito Luigi Simonetto, su incarico della Procura, ha riferito che l'auto condotta da Barbera procedeva alla velocità di 65 km/h. Ma durante il processo, l'imputata ha dimostrato, tramite l'ausilio del consulente di parte Domenico Bellavia, che procedeva ad una velocità di transito compresa tra 33,5 e 63,8 chilometri orari.
"BOCCA DI ROSA". Torna in libertà Francesco Panico, titolare del night club "Bocca di Rosa" di Contrada Digerbato a Marsala. Panico, 56 anni, è difeso dall'avvocato Giuseppe Cavasino, ed era agli arresti domiciliari dallo scorso Maggio. I carabinieri hanno chiuso con un blitz il locale e applicato anche quattro misure cautelari disposte dal Gip di Marsala. Secondo le indagini svolte dalla procura di Marsala, il night club era in realtà una casa di prostituzione. Oltre a Panico sono scattati gli arresti domiciliari per sua moglie Oksana VODYANTS’KA, tagika 35enne. Per Giovanni SARDO, originario di Parma ma residente a Marsala di 48 anni, e SalvatoreLO GRASSO, ericino 36enne, è scattato il divieto di dimora nella provincia di Trapani. L’attività investigativa prende spunto da un intervento effettuato, nella notte del 23 gennaio 2011 da personale del Nucleo Operativo e della Stazione di Ciavolo, per sedare una rissa all’interno del club “Bocca di Rosa”. Dopo aver identificato i soggetti che vi avevano preso parte, infatti, i militari hanno svolto una perquisizione all’interno del locale. Entrati nel privè i carabinieri hanno trovato, tra i cuscini di un divano, l’involucro di un preservativo: presupponendo che nel circolo si esercitasse l’attività di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, il club era stato sottoposto a sequestro. Dopo quella notte sono cominciati gli interrogatori a tutte le ragazze che lavoravano presso il night club, le quali rilasciavano dichiarazioni lacunose, negando il loro ruolo di intrattenitrici ed affermando anzi che si trovavano lì solo per divertirsi e per ballare, indossando abiti succinti solo “per essere più comode durante il ballo”. Tutte, però, riferivano che a Marsala erano ospiti del proprietario di Panico, presidente dell’associazione culturale che gestisce il club, in due abitazioni di sua proprietà. I successivi accertamenti, arricchiti anche dalle dichiarazioni dei clienti del “Bocca di Rosa” nonchè dalle attività tecniche svolte da febbraio ad ottobre 2011 tramite le intercettazioni telefoniche e riscontri diretti registrati sul posto da un agente che si fingeva cliente del club, hanno consentito di confermare l’ipotesi degli investigatori. I titolari del locale avevano costituito una vera e propria casa del sesso a pagamento mascherata con la cornice di un circolo ricreativo, adescando i soggetti che la frequentavano con la presenza di giovani e prosperose ragazze con abiti succinti o solo con biancheria intima, sempre diverse e reclutate direttamente da loro, e consentendogli, dietro pagamento, di appartarsi nei privè per prestazioni sessuali.