Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/08/2013 01:22:37

A Erice si parla di tumori. Alcuni geni presenti anche in malattie neurodegenerative

La novita' e' emersa a un workshop della Commissione permanente di monitoraggio su Aids e malattie infettive, tenutasi a Erice, a margine dei Seminari internazionali sulle emergenze planetarie. Il gruppo di lavoro era costituito da epidemiologi, virologi, biologi molecolari, oncologi, biotecnologi e ricercatori di neuroscienze, che hanno presentato i loro risultati, poi sottoposti alla discussione collegiale.
  Si e' evidenziato che virus e malattie infettive, a rischio di progressione neoplastica, e la rilevanza di fattori quali l'invecchiamento, l'immunodeficienza e la suscettibilita' genetica individuale, hanno un ruolo rilevante anche per le patologie neurodegenerative. E' stato sottolineato che occorre approfondire una ricerca specialistica, ma anche investire maggiormente nell'assistenza, dati l'invecchiamento della popolazione (che nel 2030 sara'? costituita per il 40% dagli ultra settantenni), la prevalenza del 50% di demenze negli individui ultraottantenni, e l'incidenza di nuove neoplasie del 65% in questo segmento della popolazione. Le analisi in materia sono state presentate da i Franco Buonaguro, del dipartimento di Oncologia sperimentale dell'Istituto Nazionale Tumori - Fondazione Pascale di Napoli, dal Ignazio Carreca del dipartimento di Oncologia dell'universita' di Palermo, da Bernardino Ghetti del dipartimento di Patologia dell'universita' dell'Indiana (Usa), e da Samuel Mbulaiteye del dipartimento di Malattie infettive ed Immunoepidemiologia del National cancer institute di Bethesda (Usa).