Si terrà oggi l’autopsia sul cadavere di Baldassare Marino, l’uomo di 67 anni trovato morto sabato mattina a Marsala.
Il cadavere di Marino è stato trovato, crivellato di colpi di fucile, all’interno della sua Opel Astra, in contrada Samperi, davanti alla sua officina, dove si era recato per dare da mangiare ai suoi cani. Marino aveva infatti una passione per gli animali, e teneva pecore e cani, utilizzando la sua macchina come una specie di magazzino dove dentro teneva di tutto, anche delle foglie di vite da dare da mangiare alle pecore. E’ stato con alcuni rametti che i suoi assassini hanno fatto una piccola croce vicino a Marino, mentre si è sgonfiata l’ipotesi addirittura di una corona funebre fatta con le foglie delle viti, perchè erano delle foglie assemblate dallo stesso Marino per i suoi animali.
Marino secondo una prima analisi è morto subito. Devastante per lui il colpo di i fucile ricevuto alla coscia. Il primo colpo di fucile lo ha raggiunto all’inguine all’esterno dell’auto, poi lui ha cercato di risalire in auto per fuggire via ma il killer o i killer hanno continuato a sparare.
Ma non è questo quello che preoccupa investigatori e cittadini in questo momento. Piuttosto, tutti si chiedono: è omicidio di mafia? La dinamica dell’agguato, i precedenti penali della vittima ed il contesto in cui viveva e si muoveva lascerebbero pensare di si. Per ora le indagini sono ancora in mano alla Procura di Marsala e al sostituo Antonella Trainito. Qualora ci fossero evidenti indizi d un coinvolgimento dell’organizzazione criminale, le indagini verrebbero avocate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.
In questo fine settimana la Squadra mobile di Trapani e gli uomini del commissariato di Marsala si sono dati un gran daffare. Hanno lavorato su due fronti. Da un lato stanno cercando di ricostruire la vita di Marino, che non era sposato. Dall’altro lato stanno riaprendo i “cold case”, le vecchie indagini di mafia in cui Marino è stato coinvolto. C’è infatti, come nell’ultimo omicidio avvenuto a Marsala (e che rimanda per analogie di svolgimento a questo….), quello di Ciccio Gerardi, una sensazione netta: che probabilmente si tratti di un regolamento di conti, si, in chiaro stile mafioso, ma che proviene da molto lontano. Una vendetta, insomma, per fatti di decenni fa, che affondano le loro radici più che in affari di mafia in faide familiari che, come fiumi carsici, covano sotterranee per decenni per poi riaffiorare a vista con eventi brutali come gli omicidi di Gerardi (ancora non risolto, e non seguito dalla Dda di Palermo) e di Marino.
A ritrovare il cadavere di Marino sono stati sabato mattina gli operai dell’officina Euro Car Diesel davanti la quale è stato assassinato. Il sessantasettenne aveva precedenti per traffico di droga e sfruttamento della prostituzione. Coinvolto in diverse indagini di mafia, è stato anche sorvegliato speciale. L’uomo aveva vissuto per tanti anni in Africa (è stato latitante in Angola) e in Toscana, ad Arezzo, per poi essere assunto come dipendente in una ditta di calcestruzzo. E’ stato ucciso da due o tre scariche di pallettoni. Era soprannominato “Baddasano occhi caddusi”. Altro particolare: il fratello, negli anni ‘70, fu una vittima di lupara bianca..
Tante, dicevamo, le analogie con l’omicidio Gerardi, avvenuto a Marsala nel Febbraio del 2012. Anche il quel caso l’arma del delitto è stato un fucile a pallettoni. Anche in quel caso la vittima è stata sorpresa all’alba, mentre era da solo, in campagna. E anche in quel caso c’erano degli animali da accudire.