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03/09/2013 04:48:11

Omicidio Marino. Eseguita l'autopsia, oggi vertice tra gli investigatori

L'autopsia ha confermato l'analisi del medico legale: Marino è morto per dissanguamento. Tra tutte le ferite riportate letale è stata la prima, che l'ha colpito all'inguine, vicino la coscia. 

Oggi intanto è previto un vertice tra investigatori. Si tratta di mettere insieme i pezzi dell'omicidio fin qui raccolti. Innanzitutto, il luogo del delitto, l'officina di Contrada Samperi, al confine con Mazara, dove il corpo di Marino è stato ritrovato, dentro la sua macchina furgonata che utilizzava come una specie di magazzino ambulante. Ieri c'è stato un nuovo sopralluogo, per vedere se qualche elemento era sfuggito. Poi, verranno analizzati i fascicoli delle operazioni antimafia di 20 e passa anni fa nelle quali Marino è stato coinvolto, i suoi precedenti (spaccio e sfruttamento di prostituzione). Infine, altri due elementi: il fascicolo, ancora aperto, per l'omicidio di Francesco Gerardi, avvenuto a Marsala nel Febbraio del 2012 in circostanze simili a quelle di Marino, e un primo resoconto degli interrogatori fatti dai poliziotti della Mobile diretti dal vicequestore Leuci. Ben poche cose, in verità. Marino, anche per il fatto di essere stato a lungo all'estero, in Africa, e poi ad Arezzo, non aveva molte conoscenze, e non era sposato. Uomo mite e abitudinario, era abbastanza conosciuto nella sua zona, ma senza che nessuno fosse in "confidenze" con lui. 

Perchè è stato ucciso? Una vendetta che parte da lontano? Una vicenda di prestiti e usura (sembra, secondo indiscrezioni, che questa ipotesi sia timidamente raccogliendo consensi)? Quale direzione dare alle indagini? E' questa la domanda che oggi deve essere sciolta. Se è "cosa di mafia", allora entra in campo la Dia di Palermo. Se invece non verrà ritenuta credibile la pista di un coinvolgimento di Cosa nostra, le indagini rimarranno in capo alla Procura di Marsala. In questo senso, da sabato mattina, è stato forte il tam tam mediatico sull'omidicio "di mafia" a Marsala. La caratura del personaggio, non estraneo a Cosa nostra locale, e le circostanze dell'omicidio (l'agguato all'aba, con probabilmente due uomini, la croce lasciata trovare sul posto) fanno pensare al contesto mafioso. Il fatto è, però, che a Marsala, ormai da qualche anno, non ci sono elementi criminali riconducibil a Cosa nostra in attività. Questo gli investigatori lo sanno bene. Tant'è che lo stesso omicidio Gerardi, un anno fa, è stato considerato non di mafia. Lo scenario, allora, potrebbe essere quella di un gruppo criminale che sta cercando nuovi equilibri, e magari l'omicidio scaturisce per una questione di controllo del territorio. Ma la pista appare in questo senso un po' debole.