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04/09/2013 07:35:00

Parco eolico a Petrosino. La palla passa a Roma. Regione e Soprintendenza non si esprimono

 

Adesso la palla passa al Ministero dei Trasporti. Si è conclusa la conferenza di servizi alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo sul progetto del parco eolico off-shore che si vorrebbe costruire nel mare di Petrosino.

Un progetto da 500 milioni di euro presentato dalla Tre Tozzi Renewable Energy, che vorrebbe impiantare 48 aerogeneratori alti 150 metri a 2 miglia di distanza dalla costa petrosilena. Ieri c’è stata l’ultima riunione per acquisire i pareri degli enti interessati. E non sono mancati i colpi di scena. Il Comune di Mazara ha dato una volta e per tutte parere negativo al progetto, dopo le prime due riunioni passate in sordina. Parere negativo è stato dato anche dal Demanio Marittimo, dopo i “non pareri” rilasciati in precedenza. Rimane ambigua la posizione dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente e della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali. L’Arta dopo tutte le riunioni in cui è stata assente, e le prese di posizione dei deputati regionali del territorio che sostengono il governo Crocetta, oggi ha deciso di non decidere, non esprimendosi. Motivo: “la competenza non è nostra. Per il cavidotto in terra ferma è della Regione (ma non sono loro?ndr) per la parte in mare la competenza è dello Stato invece. La Soprintendenza ha anche non espresso il parere. Motivo: non era stato possibile istruire il parere perché le imprese non avevano pagato 480 per spese di istruttoria. A parte questo intoppo burocratico, la Soprintendenza ha detto che la documentazione “in nostro possesso sul progetto non è completa”.

Il comune di Petrosino ha ribadito la contrarietà al progetto che andrebbe a deturpare il paesaggio. Secco e senza mezzi termini è stato il commento del sindaco Gaspare Giacalone: “combatteremo questa battaglia anche al Ministero. Siamo pronti a combatterla in ogni sede, non ultima in quella giudiziaria. Per noi il progetto è fondato su delle falsità. Gravissimo il “non parere” da parte dell’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente e della sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali. Tutto questo nonostante le parole di contrarietà espresse dal Presidente Crocetta e dall’assessore regionale al Territorio ed Ambiente Mariella Lo Bello. In Sicilia il territorio ed i beni ambientali si “difendono” così. Una battaglia ed una rivoluzione ancora tutta da fare!”.
Diverse sono state le reazioni e i commenti alla conclusione della conferenza di servizi.

Il deputato di Sinistra ecologie e libertà prima della riunione ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e delle Politiche agricole, alimentari e pesca chiedendo “quali atti urgenti i ministri interrogati intendano adottare al fine di salvaguardare le specificità socio-economiche - attività di marineria - e ambientali - habitat sensibili - dell’area interessata dalla realizzazione del parco eolico offshore, alla luce delle criticità espresse dal Consiglio Nazionale di Ricerca nel suo parere alla relazione integrativa presentata dalla società “Tre Tozzi Renewable Energy””.

A margine della riunione in capitaneria a Mazara invece è arrivato il commento del deputato Pd all’Ars Antonella Milazzo: “Dispiace constatare che all'ultima conferenza di servizi che avrebbe dovuto esprimere il parere sul l'installazione del parco eolico, i rappresentanti del Governo regionale abbiano balbettato senza prendere una posizione chiara contro un insediamento che non rispetta le caratteristiche di una vera green economy. Gli assessorati coinvolti non sono stati consequenziali agli impegni assunti dai loro rappresentanti politici e dallo stesso Presidente Crocetta. Le incertezze oggi manifestate – prosegue la parlamentare regionale - non aiutano certo a far sentire al tavolo nazionale in maniera forte e chiara la voce e la volontà dei cittadini siciliani che pretendono il rispetto del loro territorio. Noi, così come il sindaco di Petrosino, siamo contrari al progetto per l’installazione dei 48 aerogeneratori ad una distanza di appena 2 miglia da una costa incontaminata e da fondali di rara bellezza. Un progetto - conclude - che non porterebbe nessun beneficio alla comunità ed al territorio”.