Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/09/2013 06:45:57

Sicilia sempre più povera. Bruciati in un anno 835 milioni di euro. Pil giù del 2,5%

Secondo i dati contenuti nella “Relazione sullo stato dell’economia in Sicilia 2012″, studio elaborato dal servizio di statistica del dipartimento Economia della Regione, il Pil è infatti passato da 86,9 a 86,07 miliardi.

Una flessione determinata da fattori fra cui il calo dei consumi delle famiglie, una flessione di circa il 3,2 per cento con una riduzione dei consumi di oltre un miliardo d’euro. Il calo ha interessato anche i consumi della pubblica amministrazione con una riduzione dell’1,1 per cento. Flessione in negativo anche per gli investimenti fissi lordi (-1,8 per cento) mentre cresce del 3,6 per cento il valore delle scorte e delle importazioni nette.

La capacità di spesa (rapporto tra pagamenti e massa spendibile) della Regione risulta in peggioramento per quanto riguarda la spesa corrente, con il dato che varia dal 77,3 per cento del 2011 al 68,1 per cento dell’anno scorso. Si tratta della performance più bassa dal 2008 a oggi. Lieve segnale positivo invece per la spesa in conto capitale, un punto in più dell’anno precedente (dal 17,3 al 18,3 per cento), anche se i valori si mantengono bassi. Ma il dato torna negativo quando si va ad analizzare la velocità di cassa della spesa corrente, cioè il rapporto tra pagamenti complessivi e somma dei residui passivi iniziali e impegni): nel 2012 l’indice è sceso sotto la soglia psicologica del 40 per cento (livello mantenuto dal 2008 a oggi) attestandosi al 35,8 per cento, rispetto al 40,1 per cento del 2001. Le cifre dell’ufficio statistica – guidato da Giuseppe Nobile – confermano “le tensioni che interessano la cassa regionale”.

A dimostrazione del periodo di difficoltà c’è un altro elemento: l’indice di economia, cioè il rapporto tra economie di spesa e stanziamenti definitivi di competenza. In questo caso, la relazione registra alti valori in tutti gli anni (dal 2008 a a oggi) per le spese in conto capitale, con un lieve calo nel 2012 (67 per cento contro il 74,5 per cento del 2011): “tale indice – spiegano gli esperti del dipartimento Economia – misura la incapacità di utilizzo delle risorse disponibili e quindi un suo aumento connota maggiore incapacità”.

Maggiori informazioni su: http://www.ilmattinodisicilia.it/la-recessione-molla-la-sicilia/