Scricchiola sempre di più la maggioranza in consiglio comunale a Marsala. Oggi si torna a Sala delle Lapidi con il gruppo dei delusi dall’amministrazione Adamo che si rifocilla di nuovi elementi.
Ormai a restare a galla è solo il gruppo dell’Udc. A prendere le distanze dal modo di fare del sindaco Giulia Adamo adesso sono anche i consiglieri di Coraggio e Passione per Marsala, formato da Arturo Galfano, Salvatore Umile e Gregorio Saladino. “Stiamo alla finestra – ha dichiarato il capogruppo Galfano – pronti ad uscire dalla maggioranza se non verremo ancora presi in considerazione. Ci riappropriamo della nostra autonomia e da oggi voteremo soltanto gli atti che reputiamo efficaci per la città”. Alla presa di posizione di Coraggio e Passione, che è tra i gruppi più affezionati al sindaco Adamo, si aggiunge anche quella dei consiglieri di Forza Marsala, Pino Cordaro e Guglielmo Anastasi, sull’attenti, a spiegare che non è un problema di poltrone ma di “riconoscimento di un ruolo, quello nostro di consiglieri, che invece si vuole ignorare”. Anastasi ha già detto di essersi pentito di aver votato e fatto votare il sindaco Adamo. Piano piano un po’ tutti stanno prendendo le distanze. Come le ha prese anche il leader locale del Megafono, Antonio Parrinello, nonostante alle elezioni politiche il sindaco si sia impegnata per lui facendo votare la lista Crocetta. “Se non ci sarà un’inversione di tendenza siamo pronti a passare all’opposizione”, ha dichiarato Parrinello.
Crisi e mal di pancia dunque nella maggioranza. Tutto ciò dopo il fattaccio dei 24 lavoratori degli scuolabus che, ad oggi, resterebbero disoccupati con il nuovo appalto del trasporto alunni. Un appalto che dura tre anni, e che costa circa 3,8 milioni di euro al Comune, vinto dalla cooperativa “Dimensione Uomo 2000” di Alcamo con un bando di gara messo nero su bianco da Marsala Schola che di fatto riduce le corse e il personale. La spaccatura netta tra il sindaco e la sua maggioranza si è avuta durante l’ultimo consiglio comunale in cui, imperterrita, la Adamo ha continuato a dire che si fa come vuole lei. A quel punto Nicola Fici ha annunciato le sue dimissioni da capogruppo del Pd, ed è mancato poco che non si dimettesse da consigliere comunale. “Un partito, come il Pd, che si sente parte attiva di questa maggioranza e di questa amministrazione (in giunta ci sono due esponenti del partito, il vicesindaco Antonio Vinci e l’assessore ai servizi sociali Antonella Genna, ndr) deve essere sentito e ascoltato su importanti provvedimenti che possono essere poi dannosi”. Fici, quindi ha saltato il fosso, tra la soddisfazione del presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano, che ormai da un po’ ha tagliato col sindaco Adamo (i due si punzecchiano sempre). Anche la sezione locale del Pd si è espressa sulla decisione di Fici. “Da sempre il Partito Democratico si è espresso a tutela dei lavoratori e, in un periodo di crisi così profonda, è ancora più necessario mettere in atto qualsiasi misura volta ad evitare la perdita di posti di lavoro,anche precario”, ha scritto in una nota la reggente del partito a Marsala Giuliana Zerilli.
Oggi quindi si torna in aula. Si torna in aula continuando a parlare dei lavoratori degli scuolabus. Nel frattempo si è deciso di istituire un tavolo tecnico tra sindacati, lavoratori, Comune, Marsala Schola, consiglio comunale e la ditta appaltatrice. Si cerca di trovare una soluzione per non perdere posti di lavoro, con i sindacati che vorrebbero una riduzione degli orari settimanali mantenendo tutti i lavoratori.
Si tornerà a parlare di questo e si prevede già un’altra seduta infuocata. Anche perché, se si riesce a venire a capo della questione scuolabus c’è un’altra patata bollente. Quella dello scioglimento della Società uni personale del Comune “Lilybeo Marsala”, ossia l’ex Gal. Doveva servire a mettere in atto progetti per lo sviluppo della città, invece è stata terra di conquista dove spartire posizioni di sottogoverno. L’unica cosa per cui si è distinta è stato il pagamento dei gettoni agli amministratori. Quelli sempre. Presidente della Società Lilybeo è Renato Curcio, nominato durante l’amministrazione Carini in quota Giulia Adamo, infatti Curcio è anche cognato del sindaco di Marsala. E ha fatto scalpore in città quando gli amministratori dell’ex Gal conferivano a loro stessi consulenze di svariate migliaia di euro. Come quelle per il progetto per lo sviluppo della pesca tramite palangaro. 300 mila euro di fondi europei finiti in consulenze autoconferite e seminari fantasma. Una società che costa al Comune circa 100 mila euro l’anno. E che ha arricchito la lista delle spese inutili del Comune. “L’amministrazione ha sempre detto di volere potenziare questa struttura per dare ulteriori servizi e risposte alla città, ci auguriamo che questa posizione venga portata avanti”, questo è il commento di Nicola Fici alla vigilia della seduta a Sala delle Lapidi di oggi in cui si dovrebbe votare lo scioglimento delle Società Lilybeo, e dovrà parlare anche il presidente Curcio.