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13/09/2013 07:30:00

Non solo scuolabus. Maggioranza in crisi anche sullo scioglimento della Lilybeo Marsala

Quindi addio Gal. La società consortile Lilybeo Marsala, ex Gal appunto, è stata fatta fuori. Pace all’anima sua. Martedì in consiglio comunale è stato deciso di sciogliere la società che in teoria era nata per sviluppare progetti per acciuffare fondi europei per lo sviluppo del territorio.

In pratica è stata usata per piazzare gente in posizioni di sottogoverno della città. In aula c’era il presidente Renato Curcio, che è anche cognato del sindaco Giulia Adamo, che ha relazionato sull’attività dell’ex Gal, quello che ha fatto, i progetti che ha portato avanti. Ha tentato di giustificare la sua esistenza, citando anche il progetto del Palangaro, con il quale si riuscì a catturare fondi comunitari per 350 mila euro, di cui buona parte servirono per conferire incarichi di consulenza agli stessi amministratori della società. Incalzato dalle domande di alcuni consiglieri poi Curcio ha scosso le spalle, infastidito ed è uscito dall’aula. Michele Gandolfo ha letto un’inchiesta di marsala.it sulla cricca marsalese, e su come venivano gestiti i fondi per il gal. Curcio a quel punto ha addirittura minacciato di querela il consigliere del Psi.
Il consiglio vota, undici a sei, e il Gal va via con i voti di Carnese, Anastasi, Coppola, Walter Alagna, Cordaro, Pino Milazzo, Francesca Angileri, Salvatore Di Girolamo, Augugliaro, Titone e Fazzino. La nota è che parecchi consiglieri della maggioranza sono usciti dall’aula durante il voto agevolando la soppressione della società, e mettendo ancora in evidenza la crisi politica nella maggioranza.
Finita la maretta sui lavoratori degli scuolabus, in realtà la soluzione non è stata ancora trovata, la polemica politica si è sposta dunque sulla decisione del consiglio comunale di cancellare la Lilybeo Marsala.
Non poteva non intervenire il sindaco Giulia Adamo, che non degnandosi di presentarsi in aula, preferisce accendere il dibattito con dei comunicati stampa. Ieri il sindaco ha scritto: “La decisione del Consiglio Comunale di sciogliere la Società Consortile Lilybeo (ex Gal) mi sorprende e non poco in quanto l’unica vera grave conseguenza è quella del licenziamento di due unità di personale che vi prestavano servizio da oltre tredici anni e che erano state assunte a seguito di regolare procedura concorsuale. Nessun costo, infatti, gravava sul bilancio comunale per i componenti del Consiglio di amministrazione che svolgevano il loro compito senza percepire alcun compenso. Non posso non constatare, e ciò mi sembra quanto meno strano, che diversi consiglieri – teorici paladini del lavoro – abbiano approvato un atto deliberativo (o si siano assentati dalla votazione) che come conseguenza primaria, e lo ripeto, ha solamente quella della perdita del posto di lavoro per due lavoratrici di provata professionalità.
Il fatto, in ogni caso, si commenta da sé”. Come dire: vi create lo scrupolo per il licenziamento di 24 lavoratori, e non vi fa né caldo né freddo mandare a casa due persone. Ha sottolineato poi che i membri del cda del Gal non percepivano alcun compenso per il loro compito, questo dopo l’entrata in vigore del decreto Monti, ma non ricorda la stessa circostanza per gli amministratori dell’Istituzione Marsala Schola.
Sulla questione è intervenuta anche Ginetta Ingrassia, capogruppo Udc in consiglio comunale e fedelissima del sindaco Adamo, cercando di giustificare l’astensione del suo gruppo.
“Pur considerando la nota della Corte dei Conti – scrive Ingrassia - che nell’ambito del consuntivo dell’esercizio finanziario rendiconto 2011 invita ad una ricognizione degli Enti e delle Società partecipate, riteniamo che la valutazione e la razionalizzazione della spesa pubblica, delle risorse umane ed economiche vanno fatte tenendo conto di un’analisi complessiva di tutti gli Enti e le Società, valutando non solo le spese ma anche il rispetto degli obiettivi prefissati ed il raggiungimento degli stessi”.
Per Ingrassia sarebbe stato possibile un rilancio della società. Ma al di là del dato tecnico sullo scioglimento del Gal, la capogruppo Udc a Sala delle Lapidi ha bacchettato i colleghi di maggioranza che hanno lasciato l’aula al momento del voto. “Ci assumiamo consapevolmente le responsabilità stigmatizzando il comportamento quanti invece hanno preferito abbandonare i lavori in aula. Il problema del lavoro e dell’occupazione non va trattato a corrente alternata ma con costanza e coerenza; dopo la dichiarazioni e le battaglie fatte per la legittima difesa del diritto al lavoro, ci saremmo aspettati altrettanto impegno sul punto in oggetto dai componenti del Megafono e del PD quest’ultimo, in aula, non ha rilasciato dichiarazioni su una realtà, per l’appunto del GAL, nata per volontà della loro compagine politica”.
Ingrassia ha puntato il dito anche contro l’assessore Eleonora Lo Curto, chiedendosi che tipo di assessore fosse: “politico o tecnico??”.
In tutto ciò sono intervenute, con una nota, anche le due lavoratrici della Società Lilybeo Marsala appena sciolta. Scrivono di essere state vittime di strumentalizzazioni politiche, di essere finite nel tritacarne della crisi della maggioranza. “Abbiamo ricevuto un trattamento discriminatorio da parte dell’Assemblea consiliare, che da sette mesi teneva all’Ordine dei Lavori la suddetta delibera. Un intento persecutorio spiccatamente politico che ha travolto due famiglie, senza alcuna valutazione umana. Anzi, in piena contraddizione, i consiglieri che hanno votato lo scioglimento - e quelli che non hanno fatto nulla perché ciò avvenisse - si sono schierati a difesa dei lavoratori degli Scuolabus! Due pesi e due misure? Sicuramente scarsa sensibilità”. E sperano nell’intervento dell’Amministrazione Comunale, “l’unica Istituzione che può trovare una soluzione per riparare al grave danno fatto a due lavoratrici”.