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02/10/2013 08:34:00

Che pasticci Marsala Schola. Ecco cosa succede alle mense scolastiche

Non è cominciato nei migliori dei modi l’anno scolastico per le scuole marsalesi. Sono diverse le anomalie “offerte” dai servizi gestiti dall’istituzione Marsala Schola. Già. quella che il sindaco Giulia Adamo voleva abolire all’inizio del suo mandato, e che è ancora in vita perché, a detta del sindaco e del suo consulente esterno e presidente dell’Istituzione Pippo Sparla, farebbe risparmiare un pacco di soldi.
Veniamo ai disservizi, perché sono diversi quelli segnalati da genitori e insegnanti.
Alcuni genitori fanno notare un particolare che rasenta la violazione della privacy. Ecco cosa scrive uno di loro.

Qualche giorno fa dopo circa 40 minuti di attesa per ritirare i ticket della refezione scolastica (è normale dare la comunicazione, sebbene datata 31 luglio soltanto il 27 settembre per l'inizio fissato il 2 ottobre?) ho appreso una cosa ancor più grave dei molteplici disservizi che offre Marsala Schola. I ticket sono differenti di colore a seconda della fascia di reddito a cui appartiene la famiglia del bambino, etichettando di fatto ciascun bambino per quello che possiede (nel bene o nel male) la sua famiglia.
Mi chiedo: era proprio necessario marcare la differenza con un colore visto che mangiano nella stessa sala mensa lo stesso menu? I dati reddituali non sono forse dati sensibili che ai sensi della legge sulla privacy andrebbero tenuti riservati?
Non sono un avvocato e pertanto non so se si possano ravvisare violazioni, ma al di la della legge, un po’ di buonsenso, e forse un pò di lavoro amministrativo in più avrebbe potuto evitare tutto ciò.

Sempre a proposito di ticket una volta c’erano degli addetti preposti proprio a ricevere i ticket della mensa scolastica da parte dei bambini. Ora non c’è più, devono fare tutto gli insegnanti, che non sono stati assunti di certo per questa mansione.
“Dopo la "scomparsa" della figura professionale di segretarie econome, - racconta un’insegnante - preposte alla raccolta dati e tabulazione per i bambini aventi diritto al servizio mensa nella scuola primaria e dell' infanzia, i Dirigenti Scolastici hanno stipulato un accordo con Marsala Schola ( senza aver cura di sentire il parere del corpo insegnante),assumendo l incarico di sostituire di fatto i compiti delle segretarie econome, facendo ricadere inevitabilmente il carico di tali operazioni sugli insegnanti.
All' occhio distratto di un qualsiasi cittadino potrebbe andare tutto bene. Che problema c'è a raccogliere i ticket di presenza che danno accesso al pasto? Che onere comporta all'insegnante annotare presenze, assenze, mancata presentazione del ticket giornaliero,esigenze alimentari, culturali e religiose di qualche bambino? Che peso enorme sarebbe compilare su un registro apposito tutto quanto e poi consegnarlo alle cuoche (che, a parere corretto , del presidente di Airone non sono tenue a svolgere tali compiti)?
Niente, non ci sarebbe nessun problema, se non il fatto imprescindibile che gli insegnanti sono tenuti a rispettare un solo ordine in fatto di mansioni ed obblighi di lavoro, dettato e ben delineato attraverso la specificazione della "funzione docente" nel loro CCNL.
Gli insegnanti a nessun titolo possono e devono accettare mansioni al di là di tale regolamentazione.
Questo però non è stato preso in considerazione, o disatteso volutamente, da parte di tutti i Dirigenti Scolastici coinvolti. Vi chiederete: perché gli insegnanti non insorgono, non si ribellano? E’ presto detto. Le timide alzate di testa dal mucchio sono state prontamente ridimensionate, i rifiuti categorici,ma motivati in termini legali e di legittimità, apostrofati come "atti ostruttivi"al buon andamento scolastico”.

Quindi c’è il caos, racconta l’insegnante. “Tra dirigenti "padroni"ed insegnanti ammutoliti o peggio, estromessi da compiti che ricoprivano prima delle rimostranze espresse,e minacciati di fantomatiche sanzioni disciplinari e licenziamenti”. Non è quindi solo un problema di ticket. Ma ci sono più seri disagi che la nuova organizzazione avrebbe procurato. “Posti di lavoro spariti – continua l’insegnante. Genitori in fila per ore per pagare i blocchetti. Insegnanti abusati nelle loro mansioni. E la qualità dei cibi come sarà?"