Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/11/2013 01:40:00

Formazione in Sicilia, sforbiciata sugli enti

Con la seconda annualità dell'ex "Avviso 20" inizia l'era della trasparenza assoluta per la formazione professionale siciliana.
La  dirigente generale del dipartimento, Anna Rosa Corsello, ha firmato il decreto che sarà la "bussola" per gli enti beneficiari dei contributi del "Piano Giovani". Sono 175 in totale e si divideranno poco più di 171,9 milioni di euro. Il 25% circa in meno rispetto ai 286 milioni impegnati l'anno scorso, frutto della revoca dell'accreditamento agli enti coinvolti nelle inchieste, come ad esempio quelli di Messina. Una grossa fetta del finanziamento è stato assegnato a Cefop (16.277.895 milioni), Anfe (15.147.021 milioni) ed Enfap (10.144.738 milioni). 
La prossima settimana, la Regione dovrebbe emettere i decreti di finanziamento e di impegno. Dopodiché, entro 15 giorni dalla pubblicazione di questi atti nella Gazzetta ufficiale, gli enti dovranno avviare i corsi, pena la revoca del finanziamento. Così recita il primo articolo del decreto firmato dalla dirigente Corsello. Gli enti dovranno tenere due conti correnti separati: uno per le spese del personale ed uno per le spese di gestione. Inoltre dovranno rendicontare in dettaglio tutte le spese affrontate. Con questa disposizione si vuole evitare che le somme destinate ai lavoratori (in passato rimasti spesso a secco di retribuzioni) vengano usate per coprire i costi di gestione. Prima e dopo la rendicontazione delle spese, inoltre, gli enti di formazione saranno sottoposti a controlli mirati oppure a campione. La Regione, a tal proposito, ha stipulato un protocollo d'intesa con la Guardia di finanza e l'ordine dei commercialisti di Sicilia.
Con la sottoscrizione del cosiddetto patto d'integrità, infine, gli enti di formazione si sono impegnati al rispetto dei principi «di lealtà, trasparenza e correttezza» e delle norme «anticorruzione e antimafia». Tra le altre, sono previste delle misure per limitare al massimo i casi di "parentopoli" all'interno degli enti.