Da un po’ di tempo a questa parte diversi cittadini di Trapani, Marsala e del resto della provincia stanno ricevendo una lettera da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che li informa, in burocratese, ahi noi, di un cambio importante, e riguarda, finalmente, un giro di vite nella gestione delle visite intra - moenia. Sono quelle visite che i medici dipendenti della sanità pubblica possono fare utilizzando, sulla carta, le strutture pubbliche, come per esempio l’ospedale. In pratica il medico si “appoggia” ai macchinari e agli studi della sanità pubblica, ed in cambio però riconosce all’Asp un importante percentuale sul suo fatturato. Nel tempo questa norma è diventata una specie di sacca di illegalità, una delle tante, nella sanità. Cominciando dal fatto che, con una deroga che è prassi, l'intramoenia viene fatta nello studio privato del medico. Chi di noi non ha provato almeno una volta cosa significa fare una visita intra moenia? Medici che ti chiamano in ospedale solo per fare degli accertamenti e poi ti “invitano” nel loro ambulatorio per fare la visita a suon di centinaia di euro (in nero), altri medici che utilizzano i macchinari dell’ospedale solo per gli esami, mentre le visite le fanno nei propri studi, altri ancora che fanno le visite direttamente nei locali pubblici ma senza fattura, e poi quelli che dicono “signora, io l’esame glielo posso fare, ma bisogna aspettare alcuni mesi, se viene nel mio studio, invece….”. Ancora, il caso dei medici che intascano dalla Regione i fondi per l'esclusiva ospedaliera e contemporaneamente svolgono visite nei loro studi privati. In nero e senza versare la quota dovuta all'ospedale nel quale lavorano. Sono tanti reati: truffa, peculato, falso.
E’ difficile capire quanto “nero” ci sia nella medicina trapanese, ma secondo alcuni medici - che chiaramente non vogliono esporsi - ci sono loro colleghi che in nero arrotondano anche 5000 - 6000 euro al mese.
Ora, le cose cambiano. C’è infatti una circolare, disponibile nel sito dell’Asp di Trapani, che regola le prestazioni mediche ambulatoriali in regime ALPI. E’ una sigla è signfica, appunto, Attività Libero Professionali Intramoenia. La legge è la 189 del 2012. Questa legge prevede la tracciabilità e la trasparenza sulle prestazioni sanitarie e sulle visite ambulatorali specialistiche. Finalmente: tracciabilità e trasparenza. La legge prevede, inoltre, che queste visite possano essere realizzate entro di spazi delle strutture aziendali e ove non vi fosse la disponibilità logistica anche fuori dalle strutture aziendali.
L’Asp si è adeguata con una circolare del 27 Agosto. Cosa prevede? Innanzitutto che le attività ALPI entro il 31.12.2013 saranno tutte ricondotte dentro le strutture aziendali, fuori dagli orari di servizio, in quanto non è più possibile la sovrapposizione di erogazione di servizi sanitari in differenti regimi. Prima era nella confusione che si facevano i giochetti più sporchi. Adesso gli orari saranno separati. Già dallo scorso 16 settembre 2013 tutte le prenotazioni e i tutti pagamenti per le visite ALPI devono essere effettuate tramite il CUP, cioè il Centro Unico delle Prenotazioni, questo istema consente infatti la tracciabilità prevista dalla legge. Il Cup ha uffici dappertutti, ma è un registro unico e trasparente, con il quale è possibile scegliere il tipo di visita, il medico, la struttura, e la data. Dal prossimo primo gennaio, inoltre, tutte le prestazioni ALPI saranno ricondotte presso le strutture aziendali.
In questo modo dovrebbe ridursi il fenomeno dei medici che fanno, per esempio, dieci prestazioni negli ospedali pubblici e cento nel proprio studio o nella propria clinica privata, a scapito dell'universalità di accesso alle cure garantita dal nostro Servizio sanitario nazionale.
Da parte degli utenti, è importante denunciare: la corruzione incide sulla nostra sanità, sottraendo risorse al servizio pubblico e ai cittadini.