La biodiversità, il turismo enologico, l’economia agricola, la cultura del territorio e un’analisi della situazione attuale del mercato del vino. Sono gli argomenti sui quali si è incentrata la discussione della prima giornata di lavori del primo Forum internazionale dell’Economia e del mercato vitivinicolo, organizzato a Marsala dall’Assessorato alle Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Sicilia e dall’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia, in collaborazione con l’amministrazione comunale della Città europea del vino 2013. Il territorio: tutela e promozione è l’argomento scelto per la tre giorni, aperta ieri dal sindaco di Marsala, Giulia Adamo che ha sottolineato come “questo anno da città europea del vino sia servito a Marsala per il rilancio della città. Il vino – ha detto – è un prodotto straordinario e dobbiamo ricordare al mondo l’importanza della cultura del sud Europa, dove si produce vino da tre mila anni”. “Il vino è il miglior ambasciatore di un territorio”, ha aggiunto il presidente dell’associazione nazionale Città del vino Pietro Iadanza, che ha anche ricordato come “il turismo enologico abbia un ruolo fondamentale e come, anche in questo periodo di crisi, in Italia si sia registrato un incremento delle presenza del 12 per cento, soprattutto di turisti stranieri. Ciò che è necessario – ha affermato – è migliorare le infrastrutture e promuovere i prodotti del territorio”.
Della necessità di tornare a parlare di economia agricola e di cultura del territorio è convinto anche l’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Dario Cartabellotta ”due concetti - ha detto - che ci appartengono da secoli. Bisogna tornare ad una land economy al centro della quale va posta l’identità, perché è necessario tornare a pensare a cibo e vino come a prodotti della terra. Perché il territorio torni ad essere protagonista, deve essere messo al centro della programmazione ed è quello che stiamo facendo”.
Nel corso del pomeriggio di ieri, al Teatro Sollima, si è parlato anche di “Mercato vitivinicolo. Tendenze e scenari futuri”. Denis Pantini, responsabile Area di ricerca Agricoltura e industria alimentare di Nomisma, ha fatto una dettagliata analisi della situazione attuale del mercato del vino, tracciando le linee di quello che sarà lo sviluppo dei prossimi anni, incentrato fondamentalmente sull’export in alcuni mercati in cui il consumo del vino sta crescendo rapidamente. Pantini ha evidenziato come negli ultimi anni ci sia stato un calo dei consumi di vino in Italia, soprattutto nella grande distribuzione organizzata e nei consumi fuori casa, sottolineando il fatto che nei prossimi anni, il vino italiano sarà più esportato che venduto in Italia”. In tema di export, Veneto e Piemonte sono le regioni che esportano maggiormente mentre la Sicilia è fanalino di coda con 99,9 milioni di euro di vino esportati in un anno. “Meno di un milione e mezzo di italiani oggi beve una bottiglia di vino al giorno – ha detto Pantini – e sono soprattutto anziani. E’ chiaro che il futuro del vino italiano è nell’export dove ci sono ancora buoni margini di crescita, ma è fondamentale capire che posizionamento dare al nostro vino”. Tra i paesi in cui il consumo del vino è in espansione, ci sono Polonia, Messico, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, India, Brasile e Thailandia, ma anche i paesi Africani , secondo Pantini, vanno tenuti d’occhio. “L’importante – ha concluso – è conoscere bene il mercato da presidiare, considerare l’opportunità di diversificare l’offerta, stare attenti a servizio, innovazione, comunicazione, avere una struttura operativa e finanziaria in grado di sostenere ingenti investimenti, fare promozione istituzionale”.
Ettore Nicoletto, membro Giunta dell’Unione italiana Vini e AD del Gruppo S. Margherita ha parlato invece della essenzialità della formazione, della tutela e salvaguardia del paesaggio e “della necessità di azzerare o ridurre i colli di bottiglia della burocrazia”.
Ignazio Garau, presidente dell’associazione Città del Bio ha evidenziato come la “sostenibilità sia una condizione ineludibile che deve farci riflettere su un modello di economia che ha dominato il nostro paese. Bisogna ripartire dall’agricoltura – ha concluso e far capire che in questo settore si possono creare lavoro e modelli di economia sostenibile”.
Giovanni Saudati, Sales Director di O-I Italy, main sponsor dell’evento ha parlato delll'importanza del packaging sostenibile per il vino. Proprio qui a Marsala, lo scorso luglio abbiamo presentato la bottiglia “Cento per Cento Sicilia” - ha spiegato - un progetto a KM 0, in cui tutti gli elementi che lo compongono - dalle materie prime, alla fabbricazione fino all’utilizzo - hanno radici comuni che nascono in Sicilia, una delle più importanti regioni vinicole d’Italia. Sostenere l’ambiente comunicando e mantenendo l’alta qualità del prodotto è uno degli obiettivi di O-I che ogni giorno realizza milioni di bottiglie per le aziende produttrici siciliane”.