La Regione siciliana non stanzia i fondi necessari per le spese di trasporto degli studenti pendolari e il sindaco accompagna i ragazzi a scuola con la propria auto. Accade a Calatafimi-Segesta, comune di 7 mila anime nel Trapanese, dove dallo scorso 12 novembre ai 333 alunni delle superiori, che viaggiano ogni giorno con i bus della "Tarantola" per raggiungere gli istituti di Trapani, non viene piu' garantita il rimborso dei biglietti, pari a circa 200 mila euro annui. Il governo regionale non avrebbe versato al Comune le ultime 3 annualita' per gli abbonamenti degli studenti e il sindaco Nicolo' Ferrara, alle prese con un "bilancio asfittico", si dice impossibilitato ad anticipare le somme in attesa del rimborso regionale, come avvenuto finora.
Dunque provvedera' di persona, assieme ad alcuni genitori. La spesa dei trasporti e' ricaduta sulle famiglie che da una settimana sono costrette a pagare 6,80 euro al giorno per mandare i figli a scuola. Oggi studenti e genitori hanno protestato davanti al Municipio di Calatafimi. "Sono con i ragazzi -assicura il sindaco che oggi ha incontrato i manifestanti- domattina li accompagnero' a scuola con la mia auto insieme ad altri padri". In attesa dei trasferimenti regionali, il Comune ha cercato di tamponare recuperando da altri capitoli di bilancio 50 mila euro "con cui -spiega Ferarra- abbiamo assicurato il servizio nei primi mesi di scuola ma ora abbiamo esaurito le risorse".
Dopodomani e' prevista una nuova manifestazione studentesca a Calatafimi mentre venerdi' la protesta, capeggiata dal sindaco, dovrebbe trasferirsi a Palermo davanti al Palazzo dei Normanni.
"Ho gia' scritto alla Regione -conclude Ferrara- non si puo' andare per le scuole a predicare la legalita' se poi come istituzione si da' il cattivo esempio trasgredendo la legge ai danni dei giovani. E' una vergogna".