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03/12/2013 06:12:00

Qualità della vita, Trapani è 98°....Male tutta la Sicilia.

 Il Sole 24 Ore  fa della Sicilia un ritratto impietoso: tutte le sue province, eccetto Ragusa, si trovano nelle ultime venti posizioni della graduatoria. Bocciata anche Catania, che rispetto al 2012 perde undici posizioni e si piazza al 101esimo posto. La città più in alto è Ragusa, che si trova all'84esima posizione; Enna all'88esima, seguita da Siracusa (89), Messina (91), Agrigento (96), Trapani (98), Caltanissetta (100), Catania (101) e Palermo (106). Trentasei i parametri presi in considerazione dal quotidiano economico, raggruppati in sei macroaree: tenore di vita, servizi e ambiente, affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. Se Catania e Palermo scivolano perdendo posizioni in fonto alla classifica, Caltanissetta e Trapani vengono "promosse" e rispetto allo scorso anno guadagnano cinque posizioni. Messina ne guadagna tre. Tutte le altre province fanno passi indietro: Ragusa perde 3 posizioni, Enna, Siracusa e Agrigento una.

Messina si trova all'ultimo posto per tenore di vita (meno 15 posizioni rispetto al 2012), ma la performance peggiore nel settore è di Trapani, che perde 18 posizioni. Agrigento si trova al 104esimo (meno 6), Enna al 103esimo (meno 6), Palermo al 102esimo (meno 3). Il dato analizza la variazione dei consumi pro capite, il costo casa al metro quadro, i depositi bancari per abitante, l'importo medio mensile delle pensioni, l'inflazione e il valore aggiunto pro capite.

Guadagna dieci posizioni Palermo nel settore relativo a Servizi e ambiente (disponibilità asili comunali, cause definite ogni 100 sopravvenute o pendenti, indice climatico, indice Legambiente, indice Tagliacarne di dotazione infrastrutturale, percentuale emigrazione ospedaliera): il capoluogo passa al 77esimo posto, mentre Agrigento e Caltanissetta perdono 23 posizioni e scivolano al 103esimo e 104esimo posto.

Agrigento scala nove posti nella classifica di Affari e lavoro, piazzandosi al 97esimo posto, e Palermo ne guadagna due (101). Vengono presi in considerazione i fallimenti di imprese su 1000 registrate, impieghi su depositi totali, imprese registrate ogni 100 abitanti, occupazione femminile in percentuale, quota export su Pil, startup innovative ogni 10mila giovani. Sono tutti parametri su quali le altre città vanno indietro: Siracusa crolla al 59esimo posto perdendo 23 posizioni, Ragusa ne perde sei (78esima), Trapani 4 (90), Catania 5 (90), Caltanissetta 7 (penultima in classifica).

Sotto il profilo dell'ordine pubblico, Enna è la capitale della tranquillità, piazzandosi al decimo posto della classifica nazionale e guadagnando dieci posti rispetto allo scorso anno. La seguono Agrigento (23esima), Messina (51), Caltanissetta (56esima, più 18 posizioni), Ragusa (72), Trapani (73), Palermo (79esima, più undici posizioni), Catania (91esima). Siracusa fa un altro tonfo e perde 26 posizioni (83esima in classifica). Il settore analizza i dati su estorsioni, furti d’auto, furti in casa, scippi e borseggi e rapine, truffe e frodi informatiche, e la variazione tra i delitti denunciati nel quinquennio 2008-2012.

I parametri demografici premiano Ragusa, 66esima nella classifica nazionale. Più giù si trova Enna, che perde ben 40 posizioni rispetto allo scorso anno, scivolando all'81esimo posto. Stabili Messina (90esima) e Siracusa (99esima), scendono Agrigento (91esima), Caltanissetta (93esima), Palermo (centesima) e Catania (101esima), mentre Trapani guadagna due posizioni (95esima). In questo caso sono stati analizzati gli abitanti per chilometro quadrato, divorzi e separazioni ogni 10mila famiglie, laureati per provincia di residenza ogni mille giovani, popolazione straniera residente regolare su 100 abitanti, tasso migratorio, variazione incidenza giovani su totale popolazione.

Tempo libero e offerta culturale (copertura banda larga, indice sportività, librerie, numero ristoranti e bar, sale cinema e volontari per 1000 abitanti): vedono crescere Catania (71esima, più 6 posizioni), Messina (73esima, più 8), Siracusa (84esima, più 11), Trapani (87esima, più 14 posizioni). Stabile Enna al 102esimo posto, scendono Palermo (83esima, meno 8 posizioni), Ragusa (93esima, meno 7 posti), e Agrigento (105esima, meno 2 posizioni).

IL DETTAGLIO SU TRAPANI.  La Provincia di Trapani, con 435 punti, quest’anno conquista il 98esimo posto in classifica (guadagnando così 5 posizioni rispetto all’anno scorso), posizione ottenuta sulla base di 36 parametri, raggruppati in sei macro-aree (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero), fino alla compilazione di una classifica generale.

Nella specialissima graduatoria è novantesima per “affari e lavoro” che conta le imprese registrate ogni 100 abitanti, gli impieghi su depositi totali, le sofferenze sui prestiti e misura la quota di export sul Prodotto Interno Lordo, il tasso di disoccupazione e quello di imprenditorialità giovanile.

Settantatreesima per “ordine pubblico“: scippi, borseggi e rapine ogni 100mila abitanti, furti in casa ogni 100mila abitanti, furti d’auto ogni 100mila abitanti, estorsioni ogni 100mila abitanti, truffe e frode informatiche e variazione di delitti denunciati.

Novantacinquesima per “popolazione” che considera invece la densità di abitanti per chilometro quadrato, i divorzi e le separazioni ogni 10.000 famiglie, la variazione dell’incidenza dei giovani sul totale della popolazione, i laureati per provincia di residenza e gli stranieri “regolari” ogni 100 abitanti.

Novantacinquesima per “servizi ambiente e salute” che considera la percentuale di popolazione coperta dalla banda larga, l’indice di Legambiente, l’indice climatico, la percentuale di emigrazione ospedaliera, la disponibilità di asili rispetto alla potenziale utenza e l’indice di smaltimento delle cause civili.

Ottantasettesima per “tempo libero” che prende in esame il rapporto librerie/popolazione, l’indice di creatività, il numero di spettacoli ogni 100mila abitanti, le presenze turistiche per abitanti, l’indice di sportività ed il numero di ristoranti e bar ogni 100mila abitanti.

Novantaquattresima per “tenore di vita” che tiene conto del valore aggiunto pro capite (euro), dei depositi bancari per abitante (euro), dell’importo mensile delle pensioni, dei consumi pro capite, dell’inflazione e del costo della casa al metro quadro.