E’ stato trovato morto carbonizzato il pittore mazarese Salvino Catania. La scoperta è avvenuta ieri mattina quando i vigili del fuoco sono entrati nella malandata palazzina in via Roma di proprietà della famiglia dell’artista. A lanciare l’allarme sono stati i commercianti della zona che hanno sentito una forte puzza di bruciato che proveniva dalla palazzina che è in condizioni disastrate: senza acqua, luce, con il pavimento pericolante e immondizia ovunque, giornali e cartacce. E questa è probabilmente la causa dell’incendio.
Catania è stato avvolto dalle fiamme e trovato praticamente carbonizzato.
Dopo l’allarme sono intervenuti polizia e carabinieri e anche gli agenti della scientifica. Il cadavere sarà sottoposto ad autopsia. Si esclude il suicidio, tutto fa pensare a un tragico incidente. Salvino Catania era affetto da psicosi, non avrebbe comunque tentato il suicidio. Viveva in condizioni estreme, in una casa illuminata solo da un lume a gas.
Salvino Catania aveva 68 anni, era nato da una famiglia benestante. Viveva con la sua pensione, la sua arte e si arrangiava. Alti e bassi hanno caratterizzato la sua vita. Da giovane aveva intrapreso gli studi a Palermo, dove nel ’64 ottiene la licenza artistica e poi ha proseguito gli studi a Firenze e Roma. Ha condotto una vita sempre ai margini. Andava in giro con le sue opere, vendute a pochi soldi. In questi anni si è sempre pensato di fare una mostra delle sue opere, ma l’idea non è mai stata realizzata.