Il riciclaggio delle attività imprenditoriali è uno dei campi dove le mafie operano con maggior forza. Lo rivelano i dati rivelati lo scorso 4 dicembre in occasione della presentazione a Roma del secondo rapporto dell’osservatorio Luiss sulla legalità dell’economia. «Le stime fornite da Transcrime — ha sottolineato il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone — che parlano di ricavi mafiosi compresi tra i 614 milioni e 1,1 miliardi di euro, sono fin troppo prudenti ma danno l’idea della forte liquidità di cui il crimine organizzato dispone nel Lazio, per altro in un momento di forte crisi per l’economia legale. Come emerge dall’ultimo rapporto della Banca d’Italia sulla regione, a giugno 2013 il sistema bancario ha diminuito i crediti alle imprese del 10% rispetto all’anno precedente. Mentre il numero di fallimenti delle aziende, rileva Cerved nel suo rapporto periodico, è aumentato del 15% nei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012». All’interno del Lazio la penetrazione mafiosa più aggressiva è quella del Sud Pontino o di Ostia mentre quella più sotterranea opera nel riciclaggio e nelle attività imprenditoriali. Il procuratore capo ha anche messo in evidenza l’applicazione del articolo 416 bis, che sta caratterizzando l’indirizzo del suo mandato nella Capitale, iniziato nel 2012. Ma ha anche sottolineato l’importanza di un altro strumento nella lotta alla mafia nell’economia, quello di “sanzione sociale”, già applicato da Confindustria Sicilia agli imprenditori collusi con associazioni criminali e rimarcato anche dai vertici della stessa Confindustria. I principali protagonisti di questa difficile lotta, come è stato sottolineato da tutti i presenti, devono però essere i cittadini, opponendo alla forza intimidatoria del vincolo mafioso la solidità dissuasiva della società civile onesta. La stima dei ricavi delle organizzazioni criminali fatta da Transcrime, centro di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università di Trento, comprende proventi da droga, prostituzione, contraffazione, armi, gioco d’azzardo, rifiuti, tabacco, usura, estorsioni. Per quanto riguarda la sola regione Lazio la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha aperto 279 procedimenti, rispetto ai 201 del 2011 (+39%). Di questi 17 ipotizzano il delitto di cui all’art. 416-bis C. P (associazioni criminali di tipo mafioso). La provincia più colpita è stata quella di Latina, con 253 beni sequestrati e 123 beni confiscati, per un valore complessivo di 280 milioni. Anche per quanto riguarda il riciclaggio e gli arresti connessi a questo fenomeno, il Lazio si è rivelato la regione più colpita. E nel frattempo diminuisce il credito alle imprese e aumentano i fallimenti delle aziende.