Paolo Ruggirello, deputato regionale all’Ars nel gruppo “Articolo 4”, qualche giorno fa ha demolito il suo immobile a Marausa. Era tra quegli immobili costruiti a meno di 150 metri dal mare contrariamente a quanto dispone la legge 78 del 1976. Le è venuta una stretta al cuore quando le ruspe hanno cominciato la demolizione?
Una stretta al cuore si può avere quando sono gli altri che ti procurano un danno. In questo caso sono stato io, assieme alla mia famiglia, cosciente di agire e di demolire l’immobile ancora prima di arrivare alla fase di acquisizione al patrimonio comunale.
Com'è arrivato a questa scelta?
Già l’immobile era stato già vandalizzato. Ma principalmente è un gesto di una persona che dopo 35 anni si vede arrivare, nel classico silenzio, una nota di diniego della sanatoria e poi dopo pochi mesi l’atto di demolizione entro 90 giorno.
Quanto è costata la demolizione?
Dai 20 ai 25 mila euro. Un bel colpo, ma niente in confronto al prezzo pagato nel 1986 quando ho acquistato l’immobile. All’epoca ho fatto tutto dal notaio e sono stato messo in condizione dallo Stato ad acquistare l’immobile che non è stato costruito da me. Era un ristorante quando l’ho acquistato, con tutte le autorizzazioni del caso rilasciate dagli organi competenti.
Quest’estate c’è stato il caso del ristorante La Perla. Un ristorante che era in funzione da trent’anni e poi si scopre che era abusivo.
Esatto. Nel mio caso, io non ho continuato l’attività di ristorazione. La Perla è stato fatto chiudere, dopo aver fatto vari lavori di ampliamento. Adesso sono stati mandati a casa 10 lavoratori. Tutto in un contesto di degrado. L’abbattimento del mio immobile avviene a mie spese, per mia volontà senza nessun ordine. Una presa di posizione da parte mia perché dopo 34 anni è stata fatta una notifica ad orologeria, spinta da una lettera anonima arrivata al Comune di Trapani sulla mia pratica. Ci sono però altre pratiche che aspettano ancora di essere risolte, ci sono case acquisite al patrimonio comunale ma non demolite contrariamente a quanto dice la legge del ‘94 che invita i sindaci alla demolizione pena la decadenza del mandato elettorale.
Lei già durante la precedente legislatura ha presentato un disegno di legge sul riordino delle coste. Da molti era vista come una sanatoria.
Io oggi sono alleggerito rispetto a quanto successo quando ho presentato il disegno di legge, quando ho subito un atto di violenza da parte della stampa e anche da parte dell’ex presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello che puntava il dito contro chi voleva fare le sanatorie. Non ha letto il disegno di legge, perché non sanava nessuno ma dava alla politica e alle amministrazioni comunali la possibilità di avere dei piani di recupero.In quei territori dove hanno portato acqua, luce, raccolta spazzatura e tutti i servizi hanno rilasciato concessioni, bisogna capire chi doveva controllare.
Demolito l’immobile la vicenda, sembra di capire, non finisce qui. Ci saranno risvolti giudiziari?
Io chiedo alla procura sia di Trapani che Marsala di intervenire. Io dopo 34 anni mi sento in regola. Ma tutto questo tempo per aver notificato un diniego a una sanatoria è assurdo. Qualcuno ha scritto di me che quel disegno di legge serviva a sanarmi la casa. Dico solo che la gente continua a votarmi, e le preferenze sono la dimostrazione che si è legali in tutto e per tutto. Però qualcuno adesso deve dirmi perché si sono aspettati tutti questi anni, e voglio risposte dallo Stato e dalle Procure. Aspetto che si aprano delle inchiesto su questa vicenda. Da parte mia adesso partiranno delle denunce nei confronti di chi ieri ha fatto finta di non vedere, perché dalle aerofotogrammetrie si sa e si vede che dal ‘76 non si poteva più costruire. Un mare di pratiche sono ancora non viste, questo silenzio assenso deve finire.