TRISTEZZA PER LE STRADE DI TRAPANI
Sto rientrando a casa dopo una lunga passeggiata per le vie della mia Città e la tristezza ha avuto il sopravvento nel vederla abbandonata a se stessa, orfana di un Natale che mai ci aveva fatto mancare il suo calore.
Orfana di luci, orfana di colori, orfana di allegria, orfana di una classe politica capace di amarla come merita.
Il pensiero mi è andato subito al Sindaco Damiano, a D’Alì che lo sostiene, a Fazio che ce l’ha regalato, ai consiglieri incapaci di guardare al di là del loro tornaconto politico, agli assessori ombra di se stessi, ai dirigenti arroccati nei loro uffici a far da guardia al loro PEG, quel Piano Esecutivo di Gestione dal quale saper trarre i fondi, modesti o sostanziosi che siano, utili a riportare questa città a dimensione umana.
Vorrei spulciarli tutti questi PEG, ad uno ad uno, come ho fatto al tempo in cui Fazio mi affidò l’Assessorato all’organizzazione. Ne sa qualcosa il Dr. Guarano, a quel tempo capo della Ragioneria (il padrone indiscusso della gestione economica del municipio), con cui ebbi un forte diverbio conclusosi nella stanza del Sindaco con toni molto forti. Cercavo allora un paio di migliaia di euro da destinare al pagamento dello straordinario di alcuni dipendenti comunali, primi fra tutti due elettricisti, per poter completare l’arredo natalizio con la diffusione di musiche e canti attraverso amplificatori di onde sonore, installati per le vie del centro storico.
Dopo le polemiche, i batti e ribatti, i soldi spuntarono e per la prima volta i trapanesi passeggiarono per la città ascoltando un sottofondo di belle musiche natalizie.
A quel tempo furono anche acquistati alcuni arredi che oggi giacciono inutilizzati in qualche magazzino, senza che nessuno, politico, impiegato o dirigente, si sia speso per rispolverarli. Avrebbero certamente dato più calore alle vie Garibaldi e Torrearsa che malgrado tutto brulicano di gente proveniente da ogni angolo della città.
Lo sconforto mi ha colto pure nel vedere i negozi vuoti; nel vedere la tristezza nei volti della gente, nel vedere cinque o sei pini (il Sindaco li ha definiti alberi di Natale) abbandonati a se stessi in alcuni angoli del centro; senza un pur minimo accenno di addobbo natalizio, senza festoni, senza palline, senza luci.
Oltremodo squallida la piazza Municipio.
Un tronco senz’anima messo lì, inchiodato ad una base tremolante, incapace di esprimere quello spirito e quelle emozioni che solitamente infonde il simbolo natalizio per eccellenza.
Ci meritiamo tutto questo? Ci meritiamo la Tares? Ci meritiamo questo Sindaco? Ci meritiamo questi amministratori?
Non lo so, tutti abbiamo delle colpe e delle pene da espiare, ma qui credo si stia abusando della nostra pazienza.
Comunque, Buon Natale e Buon Anno Nuovo a tutti