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24/12/2013 19:53:00

Insieme per San Vito: "Ecco tutte le tasse aumentate dal Sindaco Rizzo"

 I cittadini di San Vito Lo Capo verseranno nelle casse comunali 1 milione e 640 mila euro in più rispetto all’anno precedente. L’esatta somma che serve per sanare il buco di bilancio prodotto dall’amministrazione comunale. L’aumento dell’imposizione fiscale è stato approvato dalla maggioranza che sostiene il sindaco Matteo Rizzo nel corso delle tre sedute consiliari tenute nei primi 6 mesi di Amministrazione. Scelte ritenute sconsiderate dal gruppo consiliare Insieme per San Vito che ha organizzato un’assemblea per informare i cittadini e spiegare il motivo dei rincari.

Nel corso della manifestazione, i consiglieri Poma, Catanese, Fragapane, Parrinello e Barretta, assieme all’ex candidato sindaco Giuseppe Peraino, hanno anche illustrato le numerose interrogazioni presentate, che hanno ricevuto risposte e vaghe e poco soddisfacenti, e gli atti di indirizzo finalizzati all’individuazione di risorse economiche alternative, per non gravare ulteriormente sulle tasche dei contribuenti, che però la maggioranza ha puntualmente respinto. La necessità di fare cassa ha prevalso sugli interessi della collettività.

“Il gruppo consiliare di maggioranza- ha fatto sapere Insieme per San Vito - nella seduta del consiglio comunale del 16 settembre ha votato favorevolmente l’aumento delle aliquote Irpef (+ 200%), da 46 mila euro a 138 mila euro, e Imu. Quest’ultima, che era stata già aumentato nel 2012, è passata dal 9 per mille a 10,6 per mille per la seconda casa e da 7,6 a 10,6 per mille per le aree edificabili. I cittadini, proprietari di seconda casa, verseranno per il 2013 la somma 2 milioni e 076 mila euro, 641 mila euro in più rispetto all’anno precedente quando pagavano 1 milione e 435 mila euro circa. Nella seduta del 19 novembre, inoltre, la maggioranza ha accolto la proposta dell’amministrazione di aumentare del 40% (30% + 10% addizionale) la tarsu. Tradotto in numeri significa 650 mila euro in più rispetto ad un anno fa. Se infatti nel 2012 il gettito derivante dall’introito della tassa sui rifiuti ammontava a 1 milione e 580 mila euro, per 2013 è diventato 2 milioni 230 mila euro. Ma a fronte di quali servizi migliorativi? La pulizia e il decoro urbano, ad eccezione di alcune vie principali, lasciano molto a desiderare, così come la raccolta differenziata dei rifiuti ( Il Comune di San Vito ha la percentuale tra le + basse in Sicilia). E non è di certo per colpa dei cittadini”!

Il gruppo Insieme per San Vito ha puntato l’indice inoltre sulla mancanza di informazione da parte dell’amministrazione comunale che non solo non ha messo al corrente la popolazione degli aumenti della pressione fiscale ma anche delle relative scadenze. Grazie all’intervento del gruppo di minoranza è stata infatti prorogata di un mese ( 15 gennaio 2014) la scadenza della prima rata della Tarsu, che era prevista per il 16 dicembre 2013 ( quando la maggior parte dei cittadini non aveva ancora ricevuto a casa il bollettino di pagamento); è stato inoltre rinviato il pagamento delle sanzioni al quindicesimo giorno successivo alla scadenza (31 gennaio 2014).

La Tassa di soggiorno infine è passata da 184 mila a 480 mila euro, ossia + 216 mila euro in più.

 

Il gruppo di minoranza ha quindi evidenziato come l’amministrazione Rizzo, nel tentativo disperato di risanare le casse comunali, abbia deliberato anche l’aumento delle tariffe cimiteriali. Per un posto in prima o in seconda fila si è passati da 1.380 euro (2012) a 1.928 euro (2013) = + 548 euro. Per la terza, da 1.380,00 (2012) a 1.756,10 (2013) = + 376,10 euro. Per la quarta fila, da 1.120 euro (2012) a 1629,28 (2013) = + 509,28. Insomma il diritto alla sepoltura è diventato un lusso!

Da parte dei consiglieri di Insieme per San Vito è stata rinnovata la volontà di continuare a perseguire l’esclusivo interesse della collettività, già schiacciata dalla pressione fiscale, ricercando e proponendo soluzioni alternative. L’intento dunque non è solo quello di criticare l’operato dell’amministrazione ma di essere propositivi. Tra le proposte di delibera, che saranno presentate alla maggioranza entro pochi giorni , ci saranno la richiesta di suddividere in 4 rate la Tarsu e di rivedere la tariffa, sulla base di una maggiore entrata che deriverebbe dal pagamento- per l’anno 20012 e 2013- della tarsu da parte della ditta concessionaria degli stalli a pagamento, così come previsto da sentenze della Cassazione- sezione civile del maggio e del luglio 2012 che stabiliscono che il concessionario detentore dell’area non può sottrarsi al pagamento della tarsu e che il Comune deve imporre e richiedere ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 15 novembre ’93 n. 507.