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21/01/2014 06:39:00

Festa dei Vigili Urbani a Marsala. La relazione del comandante Vincenzo Menfi

 Pubblichiamo la relazione del comandante della polizia municipale di Marsala, Vincenzo Menfi, presentata ieri nel corso della festa dei vigili urbani, alla presenza del Sindaco e delle autorità civili e militari:

Per il quarto anno consecutivo ho il piacere di presentare la festa del corpo della Polizia Municipale di Marsala.
L’odierna ricorrenza non costituisce soltanto un evento celebrativo ma ha assunto, nel tempo, un significato superiore, quale momento di profonda e condivisa riflessione sul valore della legalità.
Inoltre, per ragioni di trasparenza amministrativa e di etica, la festa del corpo è l’occasione in cui il Comandante presenta alla città i risultati gestionali conseguiti nel periodo precedente.
Vorrei adempiere subito al predetto dovere di trasparenza, tuttavia, al fine di non tediare il pubblico presente con la lettura di un elenco lunghissimo di dati, mi limiterò a fornire una sintesi delle attività svolte, precisando che le risultanze complessive della gestione del corpo saranno trasmesse – per la pubblicazione- al sito dell’Ente e ad alcuni quotidiani on line, in modo da consentirne la consultazione analitica a chiunque ne abbia interesse.
Elenco sintetico attività svolte …………
Intendo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i componenti del corpo di polizia municipale di Marsala, al personale di vigilanza e amministrativo, agli operai, per essere riusciti – incredibilmente – a realizzare una mole enorme di lavoro, nonostante l’organico residuo sia inferiore al 50 % e siano completamente assenti gli ufficiali, tranne il sottoscritto che – privo della figura del vice comandante e impossibilitato a delegare qualsivoglia attività a quadri intermedi inesistenti– si cimenta ormai da tempo nel duplice ruolo di colonnello e di soldato, accumulando numerose mensilità di ferie non godute, nell’auspicio che le proprie forze continuino a sostenerlo.
Mi sostiene fortemente il confronto con gli altri e la possibilità di avere conosciuto, in ragione del mio ufficio, persone di altissimo profilo umano, professionale e giudiziario, persone esemplari che hanno creato una traccia virtuosa nelle comunità in cui hanno operato e operano, così come nel mio personale percorso professionale.
Agli uomini e donne delle polizie municipali presenti e non, vorrei ricordare il contenuto di alcuni versi di Madre Teresa di Calcutta che ho letto alcuni anni fa, a conclusione di un’analoga circostanza:
Dà il meglio di te
L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE
Ho deciso di rileggere quei versi all’inizio del mio intervento e non alla fine, poiché essi sintetizzano l’essenza della professione del Vigile Urbano ( amo chiamarlo così, in modo tradizionale).
Chi sceglie questo lavoro è destinato inesorabilmente a richiedere il cambio del proprio profilo professionale, se non è sorretto da una motivazione superiore – non certamente di natura economica - che gli impone di considerare le proprie aspirazioni professionali e i propri interessi personali, ancorché legittimi, in una posizione secondaria e marginale rispetto all’esigenza di affermazione della legalità e anche dell’etica.
L’affermazione della legalità è un esercizio sempre più difficile, complicato, pericoloso, faticoso, direi eroico, a causa di una ripugnante tendenza culturale diffusa che ammette, nella vita sociale, una certa dose di illegalità, ritenendo normale la sistematica violazione di certi obblighi normativi, soprattutto quando contrastano con esigenze personali ritenute prevalenti. Per esempio, è un dato di fatto che per molte persone l’inosservanza del codice della strada non viene considerata un disvalore tale da stigmatizzare negativamente un individuo, pur nella consapevolezza che tali norme sono poste a garanzia di beni fondamentali quali la vita umana e la sicurezza in generale. Gli stessi soggetti poi sono pronti a criminalizzare i trasgressori delle norme del codice della strada ogni qualvolta la violazione di quelle norme abbia intaccato, anche in misura lieve, la propria sfera personale o familiare.

La polizia municipale di Marsala intervviene in molteplici aree quali la viabilità, la polizia stradale, la polizia amministrativa, l’infortunistica stradale, il controllo dell’ambiente, dell’attività edilizia, del commercio, le informazioni, la polizia giudiziaria, l’educazione stradale, la polizia veterinaria, la polizia sanitaria, la vigilanza sugli alloggi popolari, l’ordine pubblico, la pubblica incolumità, il contrasto degli illeciti diffusi nel territorio, sovrintende allo svolgimento di mercati fiere, processioni, sfilate, spettacoli ed altro ancora.
Ma le funzioni del corpo non sono soltanto repressive! Esse si estrinsecano anche attraverso una cospicua attività amministrativo- contabile e propulsiva, che comprende le ordinanze di viabilità, le delibere, gli atti d’impegno e liquidazione della spesa, la gestione finanziaria dei parcheggi, l’educazione stradale, l’attività di prevenzione, ecc.

Tutte le competenze della polizia municipale si riassumono nel ruolo fondamentale di regolatore della vita sociale, il quale richiede capacità e abilità eterogenee e pone l‘operatore, sovente, in una situazione di conflitto, chiamandolo a svolgere molteplici attività di diverso profilo e complessità: dal sequestro della discarica abusiva alla rimozione del veicolo che ostruisce il passo carrabile, dal contrasto della contraffazione commerciale alla contestazione della vecchietta che espone i rifiuti domestici mezz’ora prima dell’orario consentito, dalla demolizione dell’immobile abusivo al piantonamento degli obiettivi sensibili, dal rilevamento di un sinistro stradale - talvolta mortale - alla composizione di una lite ( spesso dovuta a futili motivi) tra vicini. Talvolta può anche capitare, soprattutto nei piccoli comuni, che dopo avere compiuto una complessa operazione di polizia giudiziaria, delegata dal Pubblico Ministero, l’Assessore di turno ti interpella per fargli da autista in uno dei suoi spostamenti.

L’operatore di polizia municipale è chiamato ad interpretare un ruolo di grande responsabilità e autorevolezza, tuttavia tale ruolo non è ancora adeguatamente e diffusamente riconosciuto, poiché nell’immaginario collettivo il vigile urbano è considerato, talvolta, il parafulmine di tutte le competenze e soprattutto di tutte le disfunzioni dell’Ente locale.
Il nostro Corpo di polizia ha ricevuto note di plauso dall’Autorità Giudiziaria per essersi distinto nell’attività di p.g., ma ha anche ricevuto eccentriche note di demerito da certi quartieri della città poiché quelle zone erano scarsamente illuminate, oppure sporche.

A tutti gli uomini e alle donne delle polizie municipali rivolgo una esortazione, che è quella di tollerare le critiche, anche quando sono gratuite, superficiali e ingiuste, confidando nei giudizi delle persone sensate e, soprattutto, della propria coscienza, senza tuttavia lasciarsi intimidire anzi reagendo fermamente alle maldicenze attraverso gli strumenti offerti dal diritto, nell’assoluta certezza di assicurare alla giustizia i diffamatori e i calunniatori.
La reputazione di ogni persona, così come la sua condizione sociale, dipende da ciò che ha fatto e prodotto nella vita, dalla quantità e qualità della sue azioni, non certamente da ciò che ha detto e dice. Sono i fatti a qualificare le persone, non le parole.
In genere chi non fa è più avvezzo alla critica rigorosa e intransigente, ma spesso è incapace di valutare l’irrilevanza e la pochezza delle sue azioni e del suo ruolo professionale e umano.
Si è migliori degli altri solo quando si dimostra di esserlo, e la condizione di ognuno di noi è la sintesi di tutti i meriti ma anche dei demeriti che derivano dalle nostre azioni: la violenza verbale, la critica gratuita verso chi compie il proprio dovere, il pettegolezzo – talvolta camuffato da perbenismo o da esercizio dell’arte giornalistica -, il qualunquismo, l’intransigenza a tutti i costi, l’eccessivo rigore nei giudizi, provengono talvolta da soggetti che esprimono le proprie frustrazioni camuffandole in falso senso civico, tentando – vanamente- di recuperare un ruolo e una dignità che non si sono meritati con il loro lavoro.
A costoro va detto che solo cimentandosi nelle pubbliche istituzioni, nelle arti, nelle professioni, nell’impegno sociale, potranno dimostrare di essere veramente migliori degli altri.
E’ questo il messaggio che oggi intendo rivolgere a tutti gli operatori della polizia municipale: rispondere alle critiche con il lavoro, con le azioni virtuose. Siamo parte di una grande famiglia che svolge un ruolo centrale nella società odierna, occorre essere sempre e comunque uomini e donne di buona volontà, gli agenti, gli ufficiali , i comandanti, tutti concorriamo al miglioramento e alla sicurezza sociale, in un rapporto che non è di tipo verticale ma orizzontale, nel grande cerchio della polizia municipale che insieme, tenendoci per mano, facciamo girare intorno al proprio asse, l’asse della legalità.


Comandante dott. Vincenzo Menfi