Il collaboratore di giustizia, il racalmutese Maurizio Di Gati ha confermato quanto ha rivelato qualche giorno fa un confidente ad alcuni investigatori: “il capo mafia Matteo Messina Denaro sta cercando del tritolo per un attentato nei confronti del procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato”. Per Di Gati il magistrato sarebbe nel mirino di Cosa nostra trapanese, “Da Trapani era arrivata ad Agrigento una richiesta di collaborazione per l’esecuzione di un attentato da realizzare a Naro, città di origine della Principato”. Questo sarebbe avvenuto i primi anni del Duemila. Il boss di Sambuca di Sicilia, Leo Sutera, ritenuto l’ attuale capo provincia di Agrigento e finito in carcere nel blitz “Nuova Cupola”, fece sapere che Cosa nostra agrigentina non gradiva ‘gesti eclatanti’ nel suo territorio. “Ma assicurò comunque della collaborazione – continua il pentito Di Gati -, perché già in passato i movimenti del magistrato a Naro erano stati tenuti sotto controllo. Sutera suggerì che l’attentato poteva essere fatto al confine con la provincia di Trapani”. Le nuove dichiarazioni sono state già trasmesse al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e martedì scorso è stato deciso per un rafforzamento della vigilanza attorno all’abitazione del procuratore aggiunto di Palermo, che insieme ai sostituti Marzia Sabella e Paolo Guido continuano a indagare sul latitante Messina Denaro.