13,00 - C'erano una cinquantina di persone oggi a Trapani alle 12 e 30 davanti al Palazzo di Giustizia per manifestare solidarietà al Procuratore Marcello Viola, da tempo oggetto di strane intimidazioni, sulle quali indaga la Procura di Caltanissetta. Viola è sceso in strada per ringraziare i partecipanti, a nome di tutti i magistrati che lavorano con lui in inchieste molto delicate, in compagni di Piero Grillo, presidente della sezione delle misure di prevenzione del Tribunale. La manifestazione è stata molto semplice, con tanti cartelli e qualche striscione, ma nessun intervento in particolare da parte degli organizzatori. "Voglio solo dire grazie - ha detto Viola - e condivido il modo silenzioso di protestare. E' un momento importante di vicinanza agli uffici giudiziari di Trapani, e vi ringrazio a nome di tutti i colleghi della Procura della Repubblica, toccati da episodi e fatti sgradeovli e incresciosi. Assicuro e rassicuro che resta fermo l'impegno e la quotidiana dedizione al lavoro per affermare i principi di legalità". "Il messaggio è fermo - aggiunge Grillo - e non ci intimidirà nessuno, senza arretrare di un passo di fronte alle minacce che provengono dall'esterno".
07,00 - Ci sarà anche l’associazione Articolo 21 circolo 2 Giugno di Trapani alla manifestazione indetta per oggi alle 12 dinanzi al Palazzo di Giustizia di Trapani che si svolge, come spiegato dai promotori (Agende Rosse, Libera, comitato Grazie Sodano, Arci Amalatesta, gruppo Facebook solidarietà a Marcello Viola) sulla scia di quelle altre che si sono svolte e si stanno svolgendo altrove, come a Palermo: “Scorte civiche” a tutela dei magistrati e giudici esposti e gravemente minacciati.
E' la seconda iniziativa nel giro di poco tempo che a Trapani si organizza per manifestre vicinanza ai giudici e alle forze dell'ordine al centro di strani episodi (minacce, inseguimenti, furti). Lo scorso 10 gennaio, per la prima volta un numeroso gruppo di associazioni, movimenti, tanti liberi cittadini, giornalisti, professionisti, si sono ritrovati a gridare il No di Trapani alla mafia e a tutte le mafie a difesa dei magistrati e giudici del Tribunale di Trapani maggiormente impegnati nella lotta a Cosa nostra e ai “colletti bianchi”, impegnati sul fronte del sequestro e della confisca dei beni, nella caccia ai tesori nascosti della criminalità organizzata e mafiosa.
Dichiara Rino Giacalone, portavoce dell'associazione: "Siamo a poche ore da un attacco vergognoso, grave, mosso contro altri magistrati, investigatori, all’interno di un sacro luogo quale è una Chiesa. Il funerale dell’ex deputato Francesco Canino, deceduto mentre era sotto processo per associazione mafiosa, è uscito fuori dai cardini religiosi, ed ha dato modo a qualche fedelissimo dell’on. Canino, il dott. Giuseppe Morfino, presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani, di prendere la parola in Chiesa ed essere applaudito, pronunciando un laico perdono “a chi l’ha perseguitato”. Gravissimo che in questo clima di intimidazioni ai magistrati rispetto al quale tanti ci diciamo, e agiamo, mostrando attenzione, distinguo e disgusto e anche preoccupazione, e speriamo che lo si faccia non per stare sul palcoscenico dell’antimafia, si metta all’indice l’attività di un magistrato, dei suoi collaboratori. Crediamo poco alle giustificazioni del “dopo” quando cioè si è tentato di spiegare che non era dei magistrati che si parlava, perché in quella stessa chiesa abbiamo sentito dire che “la morte ha evitato il dolore di ascoltare la sentenza”. Ed allora chi veniva perdonato di aver fatto il persecutore se non chi era impegnato a inquisire e giudicare l’ex deputato defunto? Per il fatto che tutto si è svolto in Chiesa, e che alle parole di un laico sono anche seguite quelle oltremodo assolutorie, e non solo religiose, di un prete, vorremmo ascoltare l’autorevole alto pensiero del Vescovo della Diocesi mons. Fragnelli non avendo comunque dubbi su quello che può essere il Suo pensiero avendolo ascoltato in altre occasioni. Siamo al fianco del Vescovo Fragnelli, e lo diciamo a scanso di equivoci, quando si richiama a Luigi Sturzo sul tema: “La fatica di combattere la menzogna”: “La menzogna per qualsiasi scopo usata toglie base a una sana convivenza nella famiglia, nella scuola, negli affari, nelle relazioni umane le più varie. La menzogna inter- rompe il dialogo umano mentre la vita dell’uomo non è altro che un dialogo continuato, anche se fra molti insieme. Chiunque sia sorpreso a mentire dimostra di essersi distaccato dalla comunità…”. Prendiamo atto però che la Chiesa trapanese continua ad avere preti poco coraggiosi, pensiamo grave che la Chiesa trapanese possa mettere a disposizione propri pulpiti per tenere comizi".