Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/02/2014 06:58:00

Rostagno, oggi a Trapani udienza importante. Ci sono Libera, Ingroia, Sofri

 Giornata importante oggi per il processo che cerca di fare luce sull'omicidio di Mauro Rostagno. Al Palazzo di Giustizia di Trapani ci sarà pure Libera, l'associazione antimafia di Don Ciotti, che ha convocato un presidio. Presenti anche Adriano Sofri, grande amico di Mauro Rostagno, e Antonio Ingroia, che rappresenta la Provincia di Trapani, che in questo processo si è costituita parte civile.  Cerchiamo di fare il punto su quello che sta succedendo. Imputati sono il  capomafia trapanese Vincenzo Virga, ritenuto il mandante, e il presunto killer Vito Mazzara.

E' un'udienza importante perchè, finalmente, ci sarà l'esito di una perizia molto importante, già anticipato in parte dalla stampa. Il Dna trovato su un pezzo del fucile calibro 12 usato per uccidere Rostagno ha "una compatibilità molto forte" con quello di Vito Mazzara. Questo sarebbe  l'esito del lavoro dei periti dei giudici, gli esperti biologi Carra e Di Simone e lo statistico forense Presciuttini. I periti hanno esaminato una parte del fucile a pompa ritrovato sul luogo del delitto: l'arma si è spezzata durante l'esplosione del colpo. Gli esperti incaricati dalla Corte verranno interrogati oggi e renderanno note le conclusioni depositate che parlano appunto di una compatibilità "molto forte" tra il Dna ritrovato sul reperto e quello di Mazzara. 

Nell'ultima udienza è emerso che il  25 settembre 1988, un giorno prima dell'omicidio di Mauro Rostagno in contrada Lenzi a Valderice, l'ex capo brigatista Renato Curcio scrisse una lettera dal carcere di Roma all'amico giornalista "Satano".
Rostagno non fece in tempo a leggere le 6 pagine scritte a mano e che sono state depositate dal pm della Dda di Palermo Francesco Del Bene alla Corte d'Assise di Trapani  La lettere di Curcio si riferisce, tra l'altro, all'omicidio Calabresi. Mesi fa l'ex leader delle B.R. era stato anche sentito come testimone nel processo.
"C'e' questa maledetta faccenda -scriveva Curcio- di Marino che gira sulla stampa. E' una brutta sera, sento anche il tuo nome uscir fuori dalla bocca di un presentatore tv. Fuori luogo. Fuori tempo. C'e' questa sensazione di uno spiazzamento. Quel clima, quegli anni. Ed oggi - con la difficolta' di tutti ad avere un buon rapporto col passato - con l'impossibilita' di sbarazzarsi di esso senza uccidere una parte di se, sempre importante..". Il riferimento di Curcio e' a Leonardo Marino, l'ex operaio della Fiat e componente di Lotta Continua, che si autoaccuso' dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi sostenendo di aver agito con Ovidio Bompressi su mandato di Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani. Rostagno ricevette una comunicazione giudiziaria dai giudici di Milano per quel delitto.

Nel corso dell'ultima udienza  sono stati ascoltati due investigatori, il capo della squadra Mobile di Trapani Giovanni Leuci e il comandante del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, Antonio Merola, che hanno ricostruito la dinamica dei delitti di mafia di Gateano Pizzardi del '95 e Giovanni Reina del del '91. Secondo l'accusa ci sarebbero delle similitudini tra i due omicidi e l'assassinio di Rostagno.