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27/02/2014 06:30:00

"Scorta civica" per Viola. Oggi riunione a Trapani. Otto i magistrati sotto tutela

 Si riunisce oggi il comitato spontaneo della "scorta civica" per il procuratore di Trapani, Marcello Viola. L'obiettivo della riunione è quello di organizzare i presìdi e i turni della "scorta" simbolica che i cittadini faranno a gruppi davanti il Palazzo di Giustizia di Trapani. Magari si farà il punto sulla manifestazione di lunedì mattina, definita un successo dai più, ma criticata da quale partecipante ("Siamo sempre gli stessi" è stato uno dei commenti di chi c'era). «Noi siamo con Viola contro i poteri occulti», recitava uno striscione affisso sul cancello del Palazzo di Giustizia, lunedì. Il procuratore Marcello Viola ha ribadito, nel corso del suo intervento, che l'impegno della magistratura, contro la criminalità, non verrà mai meno. «Assicuro e rassicuro - ha detto - che restano fermi l'impegno, la quotidiana attenzione al lavoro e l'applicazione dell'intero ufficio ai fini dell'affermazione di quei principi di legalità per i quali ogni giorno spendiamo la nostra opera». Al sit-in, organizzato da un gruppo di cittadini insieme con alcune associazioni, hanno partecipato diversi amministratori tra cui il sindaco di Erice Giacomo Tranchida e rappresentanti delle istituzioni. Presente il presidente di Confindustria Gregory Bongiorno, vittima in passato di una richiesta estorsiva.

Durerà la "scorta civica"? Il condizionale è d'obbligo. Un mese fa il centro storico di Trapani fu teatro di una manifestazione simile, "Trapani dice no". Anche quella organizzata per solidarietà a Viola, Grillo e i magistrati della Procura e del tribunale. Manifestazione partecipatissima, con centinaia di persone e la presenza del Sindaco di Trapani, Vito Damiano e del presidente del Consiglio comunale, Gino Bosco, oltre che di diversi politici, come Sonia Alfano, Claudio Fava, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. Finì male, però. Già alla riunione successiva emersero contrasti e contraddizioni tra le diverse anime del cartello (che, come al solito dalle nostra parti, riuniva più sigle che persone...) e molti contestarono, per esempio, la presenza del simbolo del Pd nel manifesto dell'iniziativa. Alla fine, visto l'impossibilità di andare avanti, il comitato si è  - diciamo così - autosospeso, e nel frattempo è venuta fuori la nuova idea della "Scorta Civica". 

Viola, lunedì, intervenuto brevemente, ha voluto ringraziare gli organizzatori. «Esprimo il mio apprezzamento - ha detto - perché è un momento importante di solidarietà e vicinanza agli uffici giudiziari di Trapani. Parlo anche a nomi dei colleghi della Procura, un ufficio toccato da episodi sgradevoli ed incresciosi». Anche il presidente della Sezione misure di prevenzione Piero Grillo, ha voluto manifestare solidarietà ai colleghi della Procura: «Noi magistrati del Tribunale - ha detto - esprimiamo la nostra solidarietà al procuratore e a tutti i colleghi oggetto di implicite o esplicite minacce. Ormai dovrebbe essere fermo il messaggio di tutta la magistratura del distretto: non ci intimidirà nessuno. Quello che non farà l'uno lo faranno tutti gli altri. Nessuno arretrerà di un passo di fronte alle minacce che provengono dall'esterno e faremo tutti il nostro lavoro con rinnovato impegno».

L'appuntamento mensile con il Prefetto Falco è stata l'occasione, intanto, per i giornalisti, per fare il punto su cosa fanno realmente le forze di polizia per assicurare l'incolumità dei magistrati. Sono otto i magistrati a rischio in provincia. Per il procuratore Marcello Viola e tre colleghi il livello di allerta è quello massimo. Potenziata, nell'ambito del Piano interprovinciale, che prevede un'interazione tra carabinieri e polizia, la vigilanza sulle strade e presso le abitazioni ed i luoghi abitualmente frequentati dai magistrati. Sarà anche rafforzato il sistema di videosorveglianza. «Ogni settimana si verificano situazioni atipiche -  ha spiegato il prefetto -. Nella maggior parte sono dei falsi allarmi, in altri casi si tratta di episodi di difficile interpretazione. Viviamo in un contesto difficile. Molti magistrati abitano in zone anguste. Il Palazzo di giustizia è in una posizione disgraziata».