A Novembre ha detto che bisognava aspettare Dicembre, a Dicembre ha rinviato tutto al 2014. A Gennaio ha detto che si sarebbero fatte le nomine a Febbraio, e da Febbraio si è rinviato tutto a Marzo. Ma cosa aspetta Rosario Crocetta, presidente della Regione, a nominare i vertici delle Aziende Sanitarie Provinciali siciliane? La sanità siciliana attende la nomina dei nuovi diciotto direttori generali che dovranno governare al posto degli attuali commissari straordinari nove Asp, tre Policlinici, cinque Aziende ospedaliere e l'Istituto zooprofilattico. Alla fine di febbraio il presidente della Regione, Crocetta, e l'assessore alla Salute, Borsellino, avevano annunciato che, entro i primi giorni di marzo, sarebbero stati resi noti i nomi. Non è accaduto nulla. Tutta colpa - dice lui - prima della finanziaria, poi dell'abolizione delle Province. Ieri il governatore ha fatto l'ennesimo annuncio: «Le nomine dei manager della sanità le faremo a giorni». Di contro, il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Digiacomo, ha detto: «Non si perda un minuto in più per la nomina dei manager. Il ministro Lorenzin si era già espresso in maniera netta, ma si è continuato a perdere tempo: oggi ci sono fondati timori che la sanità siciliana venga commissariata».
Digiacomo aggiunge: «A causa di questa situazione di stallo in molte aziende sanitarie e ospedaliere è scomparsa la programmazione o si naviga a vista: si stanno producendo danni gravissimi in termini di servizi e forniture ai cittadini e in termini economici. La giunta intervenga immediatamente prima che sia troppo tardi».
In molte aziende, infatti, si vive in regime di stagnazione. I commissari straordinari che, com'è noto, sono a capo delle aziende sanitarie e ospedaliere da oltre un anno - nominati nel febbraio 2013 proprio da Crocetta - stanno operando, chi più chi meno, con enorme fatica.
A Gennaio durante la visita a Catania, il ministro della Salute, Lorenzin, era stato chiaro: «Non entro nel merito gestionale della Sicilia - ebbe a dire -, ma una Regione ha necessità di avere direttori generali in tempi brevi, anche perché i temi da affrontare sono tanti. Fortunatamente la Regione Siciliana, sul fronte della sanità, è riuscita a raggiungere un equilibrio economico-finanziario - aggiunse il ministro -, ma non è sufficiente: occorre mantenere i parametri di consolidamento per rendere maggiormente efficiente il sistema, soprattutto nel rapporto tra la rete ospedaliera, il territorio e l'urgenza, altrimenti si rischia di tornare indietro».
Sarebbero 27 i candidati con i requisiti in regola a concorrere per i posti di manager della sanità pubblica in Sicilia. L'elenco potrebbe salire a 32 se nella rosa dovessero rientrare anche un paio di candidati con esperienza di manager fuori al di fuori dall'isola. I criteri di valutazione su cui sta ragionando il governo Crocetta per la scelta dei dirigenti generali di Asp e ospedali metterebbero fuori gioco 44 dei 76 nominativi inseriti nell'elenco.
Tra gli esclusi chi ha già svolto il ruolo di manager o commissario nella sanità in Sicilia per lunghi periodi, chi ha esperienza solo nel settore privato, chi non ha un curriculum sanitario e chi ha problemi con la giustizia. Al vaglio invece la posizione di cinque candidati che hanno ricoperto l'incarico di manager in altre Regioni.
La rosa ristretta, rispetto all'elenco di 76 candidati, comprende: Maurizio Aricò, 58 anni di Palermo; Francesco Basile, 58 anni di Catania; Giampiero Bonaccorsi, 52 anni di Catania; Salvatore Brugaletta, 56 anni di Ragusa; Antonio Candela, 48 anni Palermo; Giuseppe Capodici, 56 Siracusa; Rosario Di Lorenzo, 59 di Rosolini; Ferdinando Di Vincenzo, 63 di Catania; Salvatore Nuccio Ficarra, 58 di Mazzarino; Giovanna Fidelio, 57 anni; Francesco Floridia di Modica; Francesco Garufi, 60 di Verbania; Giuseppe Giammarco di Catania; Ida Grossi, 56 anni; Michele Gulizia, 53 anni di Catania; Renato Li Donni di Palermo; Giovanni Migliore, 52 anni di Palermo; Calogero Muscarnera, 56 anni, di Sciacca; Giuseppe Noto, 58 anni di Palermo; Guido Oliviero, 58 anni di Boves (Cuneo); Marco Testuccia, 50 di Taormina; Giacomo Sampieri, 52 anni; Ignazio Tozzo, 48 anni; Gennasio Venuti, 58 anni di Cinisi; Michele Vullo, 57 anni di Palermo; Mario Zappia, 51 anni di Bronte.
Dell'elenco potrebbero fare parte anche Valerio Fabio Alberti, 60 anni di Padova; Corrado Betagni di Savigliano (Cuneo); Antonio D'Urso, 51 anni di Roma; Roberto Ferri, 66 anni di Tarvisio (Udine) e Pietro Grasso, 57 anni di Roma.