Ancora le perizie balistiche al centro del processo per l'omicidio di Mauro Rostagno. Imputati sono Vincenzo Virga, ritenuto il mandante dell'omicidio, e Michele Mazzara, ritenuto il killer. Proprio su Mazzara si concentra questa udienza, come la precedente, perchè sul pretorio sono presenti i tecnici che hanno effettuato le perizie sul Dna: Presciuttini, Carra e De Simone. Dovranno completare la loro analisi e poi rispondere alle domande della difesa. «Soltanto un soggetto su circa cento milioni di individui risulta compatibile con l'elemento» ha detto il professore Silvano Presciuttini, dell'Università di Pisa, nel corso dell'ultima udienza. In pratica, secondo i periti, è riconducibile a Vito Mazzara una delle tracce rinvenute sul sottocanna e sui frammenti lignei trovati sul luogo dell'omicidio di Mauro Rostagno
«L'analisi statistica basata sul calcolo del rapporto di verosimiglianza - ha aggiunto il perito - consente di concludere che gli assetti genetici sottoposti ad analisi ed estrapolati da diverse campionature dei reperti hanno fornito un supporto molto forte all'ipotesi che il dna di Vito Mazzara sia attribuito alle misture campionate».
Gli avvocati Vito e Salvatore Galluffo, difensori di Vito Mazzara, contestano sia il metodo adottato sia le conclusioni dei tre periti. I due legali sono pronti a controbattere, oggi, con il loro consulente, il generale in pensione Luciano Garofano, ex comandante del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri.