Doveva essere un'udienza interlocutoria, quella di mercoledì, per il processo sull'omicidio di Mauro Rostagno. E così è stata. Ma, a sopresa, ha chiesto di parlare uno degli imputati, Vito Mazzara.
Mazzara, ritenuto il materiale esecutore dell' omicidio del sociologo, assassinato a Valderice il 26 settembre 1988, si è dichiarato innocente.
“Signor presidente, sono innocente. Non c’entro completamente niente con l’omicidio di Mauro Rostagno”, ha detto. La perizia genetica, eseguita dai periti della Procura, ha stabilito una ”forte compatibilità” tra il Dna rinvenuto nel sottocanna del fucile impiegato per il delitto e il patrimonio genetico di Vito Mazzara.
Ma il consulente di parte, l’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, ha contestato il metodo utilizzato dai periti, sostenendo che quella similitudine è frutto di ”contaminazione” e che quel Dna ”non appartiene all’imputato”. Con Mazzara è imputato, con l’accusa di essere il mandante del delitto, il capomandamento di Trapani dell’epoca, Vincenzo Virga.
Le parole di Mazzara sono apparse ancora più gravi perchè pronunciate con tono fermo in un'aula semideserta.
Ieri doveva essere soltanto un'udienza interlocutoria, da dedicare alla produzione di documenti e a eventuali ulteriori richieste di acquisizioni prima dell'avvio della discussione finale, già fissata per l'11 aprile. Mazzara non è voluto entrare nel merito delle prove a suo carico. Ha ricordato ai giudici di essersi sottoposto a tutti gli accertamenti di natura tecnica eseguiti nei suoi confronti.
«E sarò ancora pronto a farlo - ha puntualizzato - se la Corte dovesse ritenerlo necessario».
I pubblici ministeri Gaetano Paci e Francesco Del Bene hanno chiesto di produrre una serie di articoli pubblicati nella primavera 2008 da alcune testate giornalistiche. Si tratta di servizi di cui Vito Mazzara ha parlato con i suoi familiari durante alcuni colloqui in carcere intercettati dalla polizia. I magistrati hanno chiesto anche di depositare una relazione con annesse osservazioni dei loro consulenti di parte.
Gli avvocati Giuseppe Ingrassia e Stefano Vezzadini, difensore di Vincenzo Virga, hanno chiesto invece alla Corte di acquisire tre verbali relativi a dichiarazioni di Luisa Fiorino, ex presidente del Consiglio di amministrazione di Saman, che non è stato possibile sentire nel corso del dibattimento. La teste non ha potuto presentarsi in aula per ragioni di salute. I pubblici ministeri si sono opposti all'acquisizione degli atti, non ritenendoli rilevanti. La Corte, in considerazione del fatto che Luisa Fiorini fosse inclusa nell'originaria lista testi, ha deciso di acquisire i tre verbali.
I giudici si sono riservati di decidere sull'eventuale acquisizione di una lettera inviata da Rostagno a Renato Curcio, chiesta da un rappresentante di parte civile. Il processo proseguirà il 2 aprile. Sarà un'ulteriore udienza interlocutoria prima dell'avvio della discussione finale.