Per un progetto di rilancio e di cambiamento, volto a rendere protagonisti e partecipi delle scelte amministrative tutti i cittadini”. Questo è l’obiettivo che ha spinto un folto gruppo di donne e uomini, di giovani studenti e disoccupati e pensionati di Salemi a dare vita, all’inizio della settimana, al Movimento Civico denominato “Salemi che Cambia ”. Nel corso della stessa assemblea, è stato deciso di candidare alla più alta carica cittadina il ragioniere Giovanni Armata, noto a tutti per il suo costante impegno nel sociale, fin dalla giovane età. A soli 23 anni, infatti, risultò il primo degli eletti nella Lista Civica “Vivere Salemi”, guidata dal dottore Fortunato Bivona, che divenne in quell’occasione il 23° sindaco della Città, dopo la Liberazione, e il secondo nella famiglia, dopo il fratello Angelo, che lo fu per due anni agli inizi degli anni’70.
Come mai questa sua candidatura e perché ha accettato?
“Una breve premessa. Le adesioni all'organizzazione civica stanno crescendo ogni giorno di più. Ciò conferma che la nostra iniziativa era molto sentita dalla cittadinanza. Va a colmare l’esigenza di un autentico progetto di cambiamento che viene invocato da parte di molte persone. E poi tengo a sottolineare che la voglia e la spinta a spendermi per gli altri e per il bene comune l’ho sempre avuta, fin da giovanissimo.”
Basta questo per tentare l’avventura, proprio in un momento in cui sembra che ci sia un rigetto della politica da parte della gente?
“Ho valutato attentamente la situazione e il clima che si respira in città. Posso dire che a Salemi non si prefigurano iniziative politiche spontanee che mettono insieme persone dotate di spirito di abnegazione e di servizio. Ho ricevuto sincere incitazioni a candidarmi da parte di persone che stimo e che conoscono la mia indole che è tutta rivolta agli “altri”, al prossimo, alla gente che si trova svantaggiata.”
Mi scusi, ma dicono tutti così, e poi, una volta eletti, buonanotte al secchio!
“Si lo so. Ognuno di noi, però, ha una propria biografia e una carta d’identità che dice come sei fatto. Non è presunzione la mia, ma ritengo che la mia parla chiarissimo e dice che non appartengo a quei gruppi di pseudo politici, che si mascherano dietro sigle di partiti, ma danno la sensazione e l’ impressione di volere gestire la cosa pubblica come comitati d’affari, al solo fine di curare interessi particolari o di bottega. Insomma, occupare posti di potere solo per il potere. E i risultati di questi ultimi sono sotto gli occhi di tutti.”
Come pensa di riuscire a governare bene? Sa che persino la Commissione Straordinaria ha trovato difficoltà a risolvere certi problemi?
“E’ vero. Se sarò eletto, contiamo, io e i miei collaboratori, di cambiare radicalmente metodo. Un metodo nuovo che prevede come priorità assoluta l’organico comunale. A costo di apparire impopolare, metteremo mano all’apparato burocratico, specialmente nel settore tecnico. Se sarà necessario, smuoveremo eventuali incrostazioni creati da dirigenti e funzionari……..”
…allude a possibili allontanamenti?
“Non alludo a niente. Dico solo, che la questione della farraginosità della macchina burocratica la ritengo propedeutica se si vuole dare l’avvio ad una stagione di interventi nel settore dei lavori pubblici e della manutenzione. E’ una conditio sine qua non !”
Pensa di trovare risorse finanziarie per poterlo fare?
“In questo momento non sappiamo bene come stanno le cose. Occorre andare a verificare concretamente a quanto ammonta, se c’è, l’avanzo di amministrazione. Cosa che potrà avvenire non prima del prossimo settembre. Solo dopo, potremo stabilire come utilizzarlo e come ripartirlo, Ripartizione che avverrà solo in base alle reali esigenze. Dopo di che si fisseranno le priorità.”
Un modo per dire che bisogna diffidare di chi farà facili promesse in campagna elettorale?
“Proprio così. Si sentiranno nei prossimi giorni promesse di tutti i tipi. Non rientra nel mio stile, E chi mi conosce bene, lo sa. Anche nella vita privata sono andato sempre con i piedi a terra. Figuriamoci quando si tratta di gestire la cosa pubblica. Quello che potremo fare, lo faremo con oculatezza, equanimità e nel rispetto della legalità.”
Tutto questo nell’immediato. Nel medio termine cosa ha in mente di fare? Capisco che lo troveremo nel suo programma, ma può anticipare ai lettori qualche argomento?
“Certo. Forse chi possiede un auto non sa che non abbiamo più l’Ast che assicura i collegamenti tra le varie frazioni di campagna, il Nuovo Centro, San Francesco di Paola con il Centro. Penso ai tanti disagi che sofferti dalle persone anziane o da chi è sprovvisto di mezzi. Penso a dei minibus gestiti direttamente dal Comune, utilizzando e magari stabilizzando i contrattisti, meglio conosciuti come precari.”
Qualcuno ha detto che è il candidato di Sel e che nasce dopo la rottura tra Sel e PD
Bella domanda. Premetto che non sono più iscritto ad alcun partito politico. Grande è stata la delusione per il tipo di politica a cui abbiamo assistito negli ultimi anni è grande e la sfiducia nei partiti così come sono congegnati. Nei meccanismi di trattative tra partiti non mi ci sono voluto addentrare e non lo intendo fare neanche in futuro. Tratto con tutte le singole persone che intendono sposare e sostenere il mio progetto, sulla base di chiari principi già enunciati e sottoscritti. Sel sposa in pieno e sosterrà il mio progetto di cambiamento. Il Movimento sta infatti registrando una variegata presenza di personalità, provenienti da diversi ambiti lavorativi. Hanno aderito imprenditrici e imprenditori del commercio, dell'artigianato, dell'agricoltura e della piccola industria. Ma anche liberi professionisti,
figure professionali impegnate quotidianamente nella tutela dei lavoratori dipendenti, dei pensionati”.
Ha avuto contatti con il Psi di Scuderi ?
“Forse non mi sono spiegato bene. Io le intese le ho fatte e le faccio con le persone che stanno sostenendo a livello personale. Non cerco sigle di partito, ma singole persone animate di buona volontà, tra cui ci potrebbe essere, perché no? anche Scuderi, al quale riconosco serietà, esperienza amministrativa e professionalità. “
L’intervista finisce qui. Confesso di essere rimasto sorpreso. Soprattutto per il frasario. Ma anche per alcuni contenuti. Mi sarei aspettato le solite risposte in politichese, gli stucchevoli appelli a fantasiose e inesistenti unità di partiti, le frasi fatte per solleticare l’intellettuale di sinistra da salotto. Il discorso di Giovanni Armata intende bypassare tutti gli apparati partitici sia di destra sia di sinistra. Un messaggio di buon senso diretto al cuore e al cervello del cittadino. Se arriverà a destinazione, lo vedremo il 25 maggio.
Franco Lo Re