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12/04/2014 06:25:00

I giovani della Diocesi di Trapani a confronto con il mondo imprenditoriale

 Prosegue il programma di  “Fly with me...follow me! Giovani protagonisti nelle istituzioni”, il ciclo di conversazioni  tra i giovani del mondo ecclesiale e rappresentanti del mondo istituzionale, economico e sociale del territorio organizzati dalla Diocesi di Trapani.

Dopo l’incontro con il prefetto Falco per parlare d’immigrazione, oggi  alle ore 18.30 presso il salone della Camera di Commercio si terrà il secondo appuntamento sul tema “Sogni e realtà: parliamo di lavoro e legalità”. I  giovani incontreranno il presidente di Confindustria Trapani,  Gregory Bongiorno, imprenditore che si è ribellato al racket e ha denunciato i suoi estortori e alcuni imprenditori del mondo agricolo insieme al presidente provinciale di Coldiretti Vincenzo Cruciata.

Prima del confronto, i giovani visiteranno i locali della Camera di Commercio di Trapani accompagnati dal vice-presidente Luigi Giacalone che parlerà ai ragazzi del ruolo dell’ente camerale. L’incontro sarà moderato da don Sebastiano Adamo. Concluderà il vescovo Pietro Maria Fragnelli.

Il percorso “fly with me, follow ME – Giovani protagonisti nelle istituzioni” è organizzato in vista  di “Fly for peace” evento per la pace di cui la Diocesi è partner insieme ad altre istituzioni ed associazioni, evento che si terrà tra Trapani ed Erice dal 19 al 20 Luglio prossimi.

 

“Negli incontri avuti in questi mesi con le realtà istituzionali del territorio della Diocesi ho ricevuto diverse sollecitazioni ad intensificare le collaborazione per vincere l’autoreferenzialità e contrastare il clima di sfiducia che a causa della difficile situazione del nostro paese, spesso porta i giovani a percepire le istituzioni come distanti e insensibili  – spiega il vescovo Pietro Maria Fragnelli – E’ necessario invece riallacciare una comunicazione autentica, stabilire una relazione per evitare che si diffonda una cultura che allontani i giovani dalla vita pubblica, dal senso di appartenenza ad una comunità che pensi al futuro con valori forti, dalle istituzioni viste come lontane se non addirittura, in alcuni casi, nemiche. Un aspetto da isolare se non vogliamo ripetere che il repertorio culturale delle ‘istituzioni lontane’  generi fenomeni criminali come la mafia. Un impegno che come chiesa sentiamo di voler assumere con coraggio e responsabilità: non vogliamo farci rubare il senso della comunità. E’ un percorso che abbiamo iniziato con la Settimana dell’educazione e che vogliamo proseguire, nella consapevolezza che non esistono più – sul piano educativo ‘istituzioni totali ”.