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07/05/2014 06:40:00

Immigrazione, flusso inarrestabile. Ieri sbarcati a Trapani in 900

 "Non abbiamo più dove metterli". E' il commento del Prefetto Leopoldo Falco di fronte all'arrivo di quasi 900 persone. Si tratta di migrati, provenienti dai loro Paesi martoriati dalle guerre civili e dalle persecuzioni in Africa e Medio Oriente, salvati in mare dai mezzi della Marina Militare. Sono arrivati in  887, di cui 191 sono minori. 346 sono arrivati a bordo di un mercantile e 541 su una nave della Marina militare. Il maxi sbarco si va ad aggiungere a quello dell'1 maggio, giorno in cui a Trapani sono giunti 424 profughi. Aggiunge Falco: "In provincia abbiamo 1.900 posti letto e sono tutti occupati.Apriremo altre due nuove strutture di accoglienza, di cui una a Castellammare, ma ne va da sè che non potremo ospitare tutti i migranti. Stavolta credo che ci aiuterà Catania ad ospitare una parte di queste persone. Chiederò al Ministero dell'Interno di trasferire fuori dalla Sicilia coloro che non potremo ospitare, in quanto anche nel resto dell'isola non ci sono altri posti". 

Ma a Caltagirone l'aria non è migliore dopo l'arrivo, senza che fossero state informate le autorità locali, di 250 minori stranieri non accompagnati provenienti da Augusta e sistemati in un edificio alla periferia sud della cittadina, largamente insufficiente a ospitarne un così largo numero. I 250 (ma nel frattempo il loro numero si è assottigliato per via di qualche allontanamento volontario) sono costretti a trascorrere le giornate e a dormire in locali che, come si sottolinea dal palazzo municipale, appaiono «assolutamente inidonei e in una situazione di inevitabile promiscuità. Tutto ciò rappresenterebbe una violazione dei più elementari diritti umani».
Da sabato sera, dopo il loro approdo in pullman (scortati da agenti della Questura di Siracusa), nella cittadina si è creato un clima di crescente allarme anche perché si temono conseguenze da un punto di vista della sicurezza e dell'igiene pubblica. Per 49 di loro, dopo un primo esame al loro arrivo in Italia, è stato ritenuto necessario un ulteriore test che escluda la tubercolosi, ragion per cui le autorità sanitarie locali hanno adesso avviato le necessarie verifiche.


Dal Mar Mediterraneo arrivano nel frattempo gli echi di una nuova tragedia dell'immigrazione: questa volta lo scenario è lo stretto braccio di mare Egeo tra la costa turca e l'isola greca di Samos, dove un motoscafo e un gommone carichi di migranti si sono capovolti, causando la morte di decine di persone, tra cui quattro bambini. Un bilancio parziale parla di almeno 22 morti, numerosi dispersi e 36 persone superstiti.