3/10/2013: quale innocenza, quale dignità, quale superiorità morale, civile, politica e culturale, possiamo avere ancora la faccia tosta di rivendicare per noi "occidentali" di fronte a queste immagini ? Noi siamo il luogo del tramonto, per destino ed etimologia. E qui, in questo luogo che sembra aver smarrito il senso dell'oriente, del "sorgere ancora", un uomo e una donna (ma, nel blu sconfinato della loro tomba d'acqua, sembrano quasi dei ragazzini), due delle migliaia e migliaia di cui non vedremo mai le immagini, sono venuti a morire.
Abbracciandosi.
È un dono estremo che non meritiamo.
Come si chiamavano? Cosa si saranno detti prima di respirare tutto quel mare che li ha avvelenati? Avranno avuto il tempo per un'ultima carezza, per un ultimo bacio? Spero di sì.
Spero che li abbiano tenuti ancora accanto, dopo averli riportati alla luce di un sole che non potevano più vedere, che non poteva più riscaldarli. . .
Proprio ieri sera su LA 7, un commerciante del nord si esaltava nel far vedere l'arsenale che tiene in casa (spade, coltelli, mazze da baseball . . .) per "proteggersi" dagli immigrati. Poi, forse convinto che il giornalista avesse spento la telecamera, ha aggiunto: "No, la spada non la userei. Non vale la pena sporcarla di quel sangue".
Ecco, oggi io voglio dire a questo signore, e a tutti quelli che la pensano come lui, che - se potessi - impedirei loro di poter fare ancora il bagno a mare. Sì, bisognerebbe emanare una legge speciale per impedire a tutti costoro di poter ancora sporcare e offendere un mare così luminoso, così bello, così blu . . .
Un mare reso ancora più prezioso dal dono dell'abbraccio di due ragazzi di cui non sapremo mai niente se non il loro amore, la loro immensa tenerezza e bellezza, di cui la morte non ha voluto tener conto per risparmiarli.
Massimo Pastore