di Leonardo Agate - Questa arriva dalla Francia, e non é detto che non avrà seguito in Italia. Un'associazione femminista, composta anche da uomini, ha pensato che le donne ancora non sono del tutto equiparate agli uomini, e che bisogna avere nuove iniziative per raggiungere l'obbiettivo. Così ha pensato che una discriminazione di base é quella del sesso forte di vestirsi regolarmente con i pantaloni. Le donne - continua il pensiero dell'associazione - hanno smesso da un pezzo di vestirsi come tradizionalmente si vestivano, con la gonna, sperando di avvicinarsi all'uomo e alla sua immagine. Nonostante ciò, l'uomo ha continuato a vederle in quel certo qual modo in cui i maschi guardano le femmine. Insomma, per le donne, l'aver adottato un abbigliamento simile a quello degli uomini non ha coperto l'abisso di differenza che le rende oggetto del desiderio maschile. Il nuovo tentativo di eliminare il divario ha escogitata l'associazione - é di svestire l'uomo dei pantaloni, e fargli indossare la gonna. Venuto meno lo storico abbigliamento maschile, l'approccio del sesso forte al sesso debole verrà improntato ad una più visibile parità.
Il ministero della Cultura francese ha dato il suo patrocinio a quest'ultima trovata femminista. Un paio di centinaia di istituti scolastici hanno imposto ai ragazzi di presentarsi nelle aule con la gonna, o quanto meno portare addosso un cartellino ben visibile di accettazione del maschio con la gonna. L'esperimento é di questi giorni, e gli esiti li conosceremo dopo.
A me sembra una fesseria, come tante altre frutto del femminismo più avventuroso. Si potrebbe obbiettare che non é l'abito che fa il monaco, oppure che le apparenze ingannano. Per chi volesse approfondire la questione in termini filosofici, consiglio di leggere la Metafisica di Aristotele, che contiene tutti i possibili ragionamenti sulla sostanza rispetto alla forma.
Pensare che il cambio di un capo di abbigliamento possa eliminare il rischio di trattare la donna come oggetto, rendendole quella dignità a volte misconosciuta, somiglia alla favola del lupo cattivo e Cappuccetto Rosso. Benché il lupo si fosse travestito da nonnina, dentro di sé moriva dalla voglia di mangiarsi Cappuccetto.
In tempi di pensiero debole, pure le sciocchezze acquistano dignità di corrente di pensiero. E ogni bizzarria é lecita. E' della settimana scorsa l'altra notizia, proveniente dagli Stati Uniti, riguardante la nuova tendenza delle donne a valorizzare il proprio di dietro, avendo annusato nell'aria un grande interesse degli uomini al didietro dei transessuali. Secondo i promotori di questa riscoperta del lato B femminile, c'é bisogno, per non perdere il richiamo sessuale, che le donne si sappiano mostrare meglio, in modo più invitante, agli uomini, che altrimenti andrebbero verso altri lidi. Prossimamente vedremo, quindi, chiappe siliconate, non essendo più sufficiente il seno extralargo.
Per nostra fortuna, il mondo va come deve andare, ed il sano desiderio del maschio per la femmina, indipendentemente dalle fogge e dalle apparenze, muove ancora questo mondo, incredibilmente rimbecillito, ma ancora fondato sul reciproco desiderio maschile e femminile di perpetuare la specie.