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21/05/2014 06:40:00

Marsala, oggi parte la tassa di soggiorno. Non piace agli albergatori. E calano i turisti

Scatta oggi a Marsala la tassa di soggiorno. La dovranno pagare i turisti che vengono in visita in città. La dovranno fare pagare gli hotel e le strutture ricettive. Ma gli albergatori non sono molto convinti del nuovo balzello deciso dall’amministrazione Adamo e approvato dal consiglio comunale. Anche alla luce della diminuzione dei turisti stranieri a Marsala dovuto alla riduzione dei voli Ryanair.

 

 

A cosa serve la Tassa di Soggiorno?

La tassa di soggiorno (che in tutta Italia serve per offrire maggiori servizi ai turisti e alle strutture ricettive) a Marsala serve per finanziare il cosiddetto accordo di co-marketing per far restare all’aeroporto di Birgi la Ryanair. Un accordo che costringe i comuni a versare una quota all’Airgest, la società che gestisce il Vincenzo Florio, che di conseguenza lo versa alla compagnia lowcost irlandese per prolungare la sue permanenza.

Ma Ryanair riduce i voli.

Marsala, come Trapani, dovrà versare 300 mila euro l’anno per far restare a Birgi la Ryanair fino al 2019. Ma gli operatori non hanno preso molto bene la tassa di soggiorno, perchè non serve, appunto, a incrementare servizi ma a pagare la Ryanair, in un accordo di dubbissima legalità da 4 milioni di euro l’anno, e soprattutto davanti a una diminuzione di tratte e di arrivi. Da Palermo adesso ci sono più voli, ad esempio, che a Trapani, dove Ryanair ha cancellato quattro tratte nella nuova programmazione invernale, mentre in quella estiva già in corso sono diminuite le tratte internazionali, che per gli operatori sono quelle più interessanti dal punto di vista turistico.

Come l’hanno presa gli albergatori.

Molti operatori, presenti durante la riunione con l’assessore al Turismo Patrizia Montalto, hanno fatto presente il problema. La Montalto si è impegnata a parlare con il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace. Ma i margini per intervenire sono davvero minimi, non c’è la possibilità di aumentare tratte, di ripristinare voli internazionali cancellati. E i turisti sono già parecchi in meno. “Allora per cosa la paghiamo questa tassa di soggiorno, siamo praticamente obbligati ma senza avere nè servizi aggiuntivi, ne più voli in virtù di questo accordo”, spiegano i titolari di strutture ricettive. “Sono diminuiti nettamente i turisti stranieri a Marsala, c’è da aspettare l’inizio dell’estate per avere maggiori dati, ma le premesse non sono ottime. Mentre prima avevamo delle prenotazioni fino a un mese prima, adesso non ci sono più e i turisti arrivano senza prenotare, significa che c’è molto meno flusso in giro”.

Se tanto dà tanto, allora questa tassa di soggiorno non raggiunge lo scopo. Altro paradosso è che i comuni non hanno ancora versato la propria quota alla Camera di Commercio (che ha fatto da cabina di regia per questo accordo con la Ryanair).

Ma cosa dicono i dati sul turismo a Marsala?

Resta sempre molto indietro rispetto alle altre località della Provincia, nonostante le autocelebrazioni dell’amministrazione Adamo.

Le località migliori in provincia sono San Vito Lo Capo (120.000 arrivi e 554.000 presenze), Castelvetrano, 92.000 arrivi e 384.000 presenze, e Trapani, 84.000 arrivi e 257.000 presenze. Trapani come presenze è cresciuta del 30%.

A Marsala, nel 2013, si sono spesi 800 mila euro per pubblicizzare la Città Europea del Vino. Ebbene, ci sono stati 67.000 arrivi (un deludente + 3%, e la metà di Castelvetrano) e 174.000 presenze (+22%, ma quasi 100.000 in meno rispetto a Trapani). Se la gioca con Favignana, le cui presenze sono state 225.000, e gli arrivi 47 mila. A Erice il turismo è cresciuto del 31%. Ma i dati non tengono in considerazione le tante strutture ricettive abusive presenti nel territorio.

Gli operatori turistici mugugnano per la tassa di soggiorno, non solo per il pacco che sta rifilando la Ryanair e il calo di turisti stranieri di questi mesi, ma anche per il metodo della tassa.

Come funziona la tassa di soggiorno?

Il regolamento approvato dal consiglio comunale prevede la tassa di soggiorno a carico di quanti alloggeranno, fino ad un massimo di cinque pernottamenti complessivi, negli alberghi, agriturismi, campeggi e residence turistico-alberghieri del territorio comunale. In relazione alle tipologie e nel rispetto del criterio di gradualità, l’imposta sarà: di euro 0,50 (per persona e per notte) per i campeggi; di euro 1 (per persona e per notte) per agriturismi, B&B, casa vacanze, locazioni temporanee di abitazioni ad uso turistico, alberghi ed altre strutture ricettive e similari a 1 stella; di euro 1,50 per alberghi e residence turistico-alberghieri ed altre strutture ricettive a 2 stelle; di euro 2 per alberghi e residence turistico-alberghieri ed altre strutture ricettive a 3-4 stelle; ed infine di euro 2,50 per tutte le strutture ricettive a 5 stelle. Sono esenti, tra gli altri, dall’applicazione della tassa di soggiorno i residenti nel comune di Marsala, i disabili, gli autisti dei pullman, i familiari di degenti ricoverati presso strutture sanitarie, gli studenti e i partecipanti a progetti e scambi culturali; mentre sono previste riduzioni del 50% per i partecipanti a gite scolastiche, per i gruppi organizzati di ameno 40 persone e per i componenti di gruppi sportivi i minori entro il quattordicesimo anno di età e coloro che soggiornano nei periodi compresi dal 15 gennaio al 15 marzo e dal 15 novembre al 15 dicembre.

Esenzioni e pasticci.

Questo è il regolamento. Agli operatori però non vanno molto a geni alcune cose. Non solo la diminuzione dei voli, non solo l'abusivismo i metodi di esenzione. Soprattutto riguardo ai gruppi di visitatori. Gli operatori hanno chiesto all’assessore Montalto  di portare a 20 (attualmente è di 40) la composizione dei gruppi organizzati. Si teme, infatti, che per i tour operator – trattano grossi numeri e muovono centinaia di turisti – il costo possa pesare molto sul prezzo del “pacchetto-viaggio” e, pertanto, orientare le loro scelte verso altre destinazioni. “Non siamo molto pronti ad applicare questa tassa, ma lo dobbiamo fare - continuano gli operatori. Questa differenziazione, e frammentazione della tassa crea un po’ di confusione. Ogni volta che si deve fare un’esenzione, per quanto riguarda i gruppi di studenti che partecipano a progetti, ad esempio, deve essere il Comune che deve attestare la partecipazione degli studenti, e si creano carte su carte. Le grandi strutture che accolgono gruppi, persona per persona devono allegare il documento che attesta l’esenzione, il documento del cliente, il modulo. E’ una procedura molto scomoda. La buona volontà da parte del comune, almeno a parole, c’è stata, ma essendo la tassa di soggiorno obbligatoria e immediata a questo punto, non ci sono margini di correzione. Al di là di tutto, visto che paghiamo questa tassa, approfittiamone per sbattere i pugni sul tavolo e ottenere le piazzole per i taxi e per gli autobus marsalesi”.