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27/05/2014 14:34:00

Al Sollima la commedia di Claudio Forti tra passato e presente

di Leonardo Agate -    Si é chiusa la stagione teatrale del Baluardo Velasco. L'opera messa in scena, una commedia, "Tre mariti per Mrs Glenda", di Claudio Forti, é stata rappresentata in prima mondiale al teatro Sollima. La regia é di Claudio Ciaramidaro, anche attore con Diana D'Angelo e altri. La storia. Una medium truffaldina, finge di avere contatti con i defunti, e specula sulla dabbenaggine dei clienti. Sennonché, i suoi tre defunti mariti, ad un certo punto, si materializzano davvero, e la sottopongono ad un processo della verità, in cui le falsità e le debolezze umane vengono smascherate.
Il Teatro era pieno, nei suoi limitati posti. Ma sono quanto bastano per raccogliere gli affezionati spettatori della compagnia teatrale e dell'arte teatrale in genere. Nel ridotto, prima e dopo lo spettacolo, ci si incontra tra conoscenti ed amici, e si scambiano chiacchiere anche con occasionali vicini. Sarà forse il ritratto ad olio di Calogero Isgrò, che domina la sala dalla parete di fronte, con la sua ieratica autorevolezza, a dare un senso antico ai convenuti. Mutatis mutandis, si tratta di quelle duecento persone della Marsala bene di fine Ottocento. Alcuni ne sono diretti discendenti. Parlando con Maurizio Signorello, che occupava un palco vicino al mio, ho pensato che sicuramente i nostri nonni si saranno al loro tempo incontrati qua, come noi adesso.
Bisogna riconoscere al Baluardo Velasco il merito di tenere in vita la passione per gli spettacoli intelligenti, che non richiamano migliaia di spettatori, ma soltanto quel paio di centinaia che costituiscono il sale di una comunità. I tempi sono cambiati, ma é bene restino le buone tradizioni del passato. Non possono essere le persone che furono protagonisti della vecchia epoca, ma i loro discenti e gli uomini nuovi che innervano di nuova forza la vecchia linfa. L'aristocratica..............Sparta, l'artista Giovanna Lentini, con tacchi alti che le donano, l'elegante poetessa Jolanda Genna, l'erudita Petronilla Russo con il suo soddisfatto accompagnatore si intrattengono con l'autore della commedia, con il regista e gli attori. I genitori di Claudio Forti, sempre presenti alle rappresentazioni del figlio, danno un bello spettacolo di concordia familiare.
Mentre il Teatro é ben restaurato, stona l'abbandono del personaggio del quadro alla parete. Nonostante tenga idealmente in mano la statuetta della Madonna della Cava, e in un angolo in alto a sinistra della tela é riprodotta una riunione di alti prelati, che prendono importanti decisioni, i colori sbiaditi, ammuffiti e scrostati fanno temere il peggio, se il Comune non ricorresse subito ad un pronto restauro. Basterebbe darne incarico a Enza Pipitone, che é presente .
Stonano pure, e ti danno quasi un pugno in un occhio, i balconi in muratura e l'altro diversamente brutto e lungo, costruiti sulle facciate delle abitazioni della stretta via Teatro. Ma, dico, chi ha concesso l'autorizzazione? E' mai possibile che nell'Ufficio Tecnico - Urbanistico non abbiano nessun senso della misura e nessun rispetto del bello? E così, nelle ultime chiacchiere davanti al portone va in scena la notturna rappresentazione dei cittadini buoni, che fanno rivivere, da attori o spettatori, la magia della tradizione e di quelli pessimi che scempiano il patrimonio urbano.