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08/06/2014 18:00:00

Migranti, flussi continui dalla Libia. In Sicilia strutture e Comuni al collasso

 Non si arresta l'ondata di sbarchi verso le coste siciliane da parte di profughi in fuga da guerre e persecuzioni.Sono oltre 2.300 i migranti soccorsi dalla navi della Marina Militare e dalle motovedette della Guardia Costiera approdati ieri in diversi porti dell'isola, dopo i tremila giunti venerdì. Il totale dall'inizio dell'anno supera così quota 50mila, un numero che sta mettendo a dura prova non solo le unità impegnate nell'operazione Mare Nostrum ma anche le strutture di accoglienza che sono ormai al collasso.

Di «barconi che ricoprono di vergogna noi e l'Europa» parla il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a Comiso per partecipare all'intitolazione dell'aeroporto a Pio La Torre. «Il sogno di La Torre, alimentato proprio con la lotta pacifista di Comiso, di fare di questa terra e del mare che la circonda un luogo di pace e prosperità è quanto mai lontano dall'essere realizzato con quei barconi affondati che ricoprono noi, l'Europa, di infamia e di vergogna», commenta il ministro. «Avremmo bisogno di uno scatto di civiltà - aggiunge Orlando - e di qualcosa che assomigli a quelle marce che guidava Pio La Torre su queste strade per uscire dall'incubo di un mare carico di morte e disperazione, che separa, come forse mai nella storia, i destini dei popoli e le vite che lo attraversano».
Un'analisi condivisa anche dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che punta il dito contro «l'insensibilità dell'Europa nei confronti di un dramma che si consuma nelle acque siciliane».
«Il primo luglio, quando l'Italia si insedierà alla presidenza del Consiglio dell'Ue, porteremo sui tavoli europei la questione degli sbarchi clandestini nel Mediterraneo - annuncia Nunzia De Girolamo, capogruppo di Ncd alla Camera - Chiederemo che i pattugliamenti nella sponda Sud siano rafforzati dall'intervento dell'agenzia Frontex e che la nostra frontiera meridionale sia considerata frontiera europea. Se Bruxelles si tirerà indietro servirà una dura reazione. Nessuna indulgenza: lasciare che gli immigrati con diritto di asilo transitino negli altri Stati membri senza impedimento, seguendo peraltro la loro volontà, potrebbe essere un modo per lanciare un messaggio forte sulla gravità della questione».

I primi 386 profughi eritrei ed etiopi (tra cui 57 donne e 16 minori) sono sbarcati a Porto Empedocle venerdì sera dal mercantile Maersk Regensburg, battente bandiera di Hong Kong. Tutti sono stati trasferiti in un centro di accoglienza realizzato in un ex albergo della vicina Siculiana, ma molti di loro qualche ora dopo si erano già allontanati nel tentativo di raggiungere a piedi la stazione di Agrigento. La meta finale non è infatti l'Italia ma gli altri Paesi europei dove già si trovano familiari o conoscenti.
Altri 611 migranti (tra cui 49 donne, 6 delle quali in stato di gravidanza, e 21 minori, 4 dei quali neonati) sono giunti nella tarda mattinata di ieri provenienti da diversi Paesi dell'Africa subsahariana, del Maghreb e del Medio Oriente, dopo essere stati recuperati ieri dalla fregata Scirocco della Marina Militare.
Nel pomeriggio, infine, è approdato anche il pattugliatore Orione, con gli ultimi 513 profughi.
Scene analoghe si sono ripetute anche a Palermo, dove 367 migranti (tra cui 52 donne e 45 minori) sono sbarcati dalla nave Sfinge della Marina; a Catania, con i 266 (30 i minori e 19 le donne) soccorsi dalla nave Peluso della Guardia Costiera, e a Trapani, dove un mercantile battente bandiera moldava ha trasferito 191 immigrati, tra cui 11 donne e quattro bambini, raccolti al largo di Lampedusa.