“Ma tu chi sei?” è il titolo del programma di Katia Regina in onda ogni lunedì sera alle 21 su Rmc 101. Ecco le impressioni della conduttrice dopo la puntata con Fabio D'anna.
Nel dopo intervista è mia consuetudine fermarmi per una birra con l’ospite di turno. L’avvocato, scrittore e poeta Fabio D’Anna non si è sottratto a questo rito. L’ho guardato con una certa insistenza per cercare le tracce dell’angelo carnale, l’appellativo che gli è stato dato da qualcuno, non ricorda bene in quale circostanza, ma, ricorda perfettamente, che si trattava di un uomo. Mah! Nonostante gli sforzi, devo dire, che ciò che vedevo chiaramente era l’elegante figura di un uomo non più giovanissimo anche se dall’aspetto giovanile. Un’ aria, tutto sommato mesta, anche se mai anonima. Niente da fare, dell’angelo carnale non ho scorto traccia. Avvocato, scrittore e poeta, dicevamo, ma è proprio quest’ultimo aspetto che lo muove, quello dove risiede e s’incarna una sensibilità che lo espone ai pericoli della Bellezza. Non ha ideali di donna già predefiniti: la donna in quanto tale la sua icona, e non fate battute scontate del tipo: basta che respiri! No, Fabio D’Anna è una persona estremamente seria su queste cose, come dovrebbero essere un po’ tutti gli uomini impegnati sentimentalmente. Per amore ha fatto la follia di scrivere poesie (sic!). Mi chiedo che tipo di follia potrà mai essere per un poeta, ma va da sé che non esiste una definizione univoca del termine. Non teme lo sguardo di nessuno. Usa toni sprezzanti nel definire i cosiddetti radical chic, categoria con la quale potrebbe aver civettato di tanto in tanto. Si rammarica di non aver scritto lui stesso l’Odissea, anche se in seconda istanza si sarebbe accontentato del Don Chisciotte. Imperdonabile smacco da parte dei due autori, di cui ora (ehm! ehm!) non ricordo il nome. E, a proposito di levità, é proprio questa che lo diverte fino alle lacrime. Non si fa cogliere impreparato davanti alla mia richiesta subitanea di una dichiarazione d’amore, il poeta rugge con: libertà che induce a seguire. E qui si avverte la contaminazione con l’amico e professore Antonino Contiliano con il quale ha fondato la “Setta dei poeti non estinti”. Pensa per immagini che, successivamente, tramuta in parole anche se, di queste, non s’innamora. Come dire, ne subisce il fascino. Così è successo anche con la parola “ponte”. E qui gli spiritosi di prima torneranno alla carica. Non fate associazioni banali, il ponte è inteso come collegamento tra culture, persone etc. e poi la banalità è proprio la cosa che più annoia il mio colto e raffinato ospite.
"Ma tu chi sei?” è un programma ideato e condotto da Katia Regina, con la partecipazione di Amaro Punico.