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11/06/2014 06:35:00

Ecco quanto costano gli affitti per le scuole in provincia di Trapani

Quasi 3 milioni e mezzo di euro. Ed esattamente 3 milioni 358 mila euro. E’ questa la cifra che ogni anno l’ormai ex Provincia Regionale di Trapani paga per l’affitto degli edifici per le scuole superiori. Milioni di euro per i canoni annui da corrispondere ai privati, per edifici che non hanno nella maggior parte dei casi le caratteristiche di scuole. Il dato arriva da un interessantissimo dossier preparato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale di Marsala che hanno partecipato al Progetto Legalità e che è stato presentato al Commissario straordinario della Provincia Antonio Ingroia. Gli studenti della III C, coordinati dal professor Nino Rosolia, hanno scandagliato lo stato dell’edilizia scolastica nel territorio, partendo da un’ispezione ambientale, studiando dati, tabelle, e documenti ufficiali. Dai dati di “Ecosistema Scuola – XIV° Rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi” che Legambiente’ pubblica ogni anno. Nel 2013, quasi un quarto delle scuole siciliane è nato con la funzione di abitazioni, l'88% non ha il certificato di agibilità e il 74% non ha avuto il collaudo statico a fronte di un 98,2% di edifici che si trovano in area sismica. La Sicilia è tra le regioni che hanno la più alta percentuale di edifici scolastici presi in affitto da privati. La media nazionale è 4,0%. Mentre per aree geografiche: Nord 3,2% , 4,8% e 4,7%, rispettivamente Centro e Sud, 5,8% Isole, con i picchi registrati in Calabria (16,9%) e in Sicilia ( 10,6%).
I dati complessivi dei canoni d’affitto, per la prima volta, sono stati forniti dalla Provincia, dopo la richiesta fatta al Commissario Ingroia. E sono dati da far rabbrividire (clicca qui per l'elenco completo). Ogni anno 3 milioni 358 mila euro vanno spesi per affittare edifici spesso fatiscenti. L’affitto più consistente è quello per il liceo Scientifico di Trapani, che per due edifici paga in totale quasi 500 mila euro l’anno (una 345 mila, l’altro 150 mila euro). La città di Trapani ha il numero maggiore di scuole in edifici privati. Il liceo Artistico ad esempio costa 300 mila euro l’anno, il canone per la succursale dell’Ipc Bufalino è di 227 mila euro, quello per il Magistrale è di 206 mila euro. Canoni d’affitto enormi. Come quello per il magistrale di Alcamo, che in totale costa alla Provincia oltre 240 mila euro. O il liceo Classico di Mazara del Vallo, 203 mila euro. Non manca Marsala, dove per l’Industriale e il Professionale si pagano 242 mila euro. Per il Classico 97 mila euro, per il Linguistico 56 mila euro, per il liceo delle Scienze Umane si paga 146 mila euro. E poi l’Istituto Tecnico Commerciale, che accumulando i diversi lotti, costa alla collettività quasi 250 mila euro l’anno. La storia del commerciale viene esaminata anche nei dossier prodotti dagli stessi studenti dell’istituto. Una storia lunga 35 anni, quando si scelse prendere in affitto l’edificio di via Trapani, originariamente pensato e costruito come albergo. Nel loro rapporto gli studenti raccontano la protesta del 2005, quando i ragazzi del Commerciale gridavano “Vogliamo la scuola nuova” per sensibilizzare la Provincia a prendere provvedimenti per i problemi strutturali dell’edificio, non idoneo ad ospitare una scuola. Veniva sollecitata Giulia Adamo, allora presidente della Provincia di Trapani ad avviare l’iter per la nuova scuola, ma dall’attuale sindaco di Marsala non arrivarono le risposte volute. All’incontro con i rappresentati dell’Istituto la presidente non c’era, presente era invece l'allora Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Paolo Ruggieri, che metteva le carte in tavola con molto realismo: “i tempi per la costruzione della scuola sono molto lunghi”. E aveva ragione, ad oggi non c’è l’ombra di un progetto per il nuovo Commerciale. Si è parlato del trasferimanto al vecchio ospedale San Biagio, del Podere Badia (dell’Agrario). Gli studenti hanno suggerito come soluzione il trasferimento presso i locali dell’attuale Tribunale, quando sarà pronto il nuovo palazzo di giustizia. Negli anni sono state molte le preoccupazioni per la salute di personale e studenti per via della presenza di amianto nella palestra dell’istituto. Sempre nel 2006 era intervenuto il Nucleo Operativo Ecologico di Palermo ad accertare la pericolosità dell’edificio. Anche l’Asl aveva fatto dei sopralluoghi. “La nostra speranza è che questa relazione - scrivono gli studenti autori del lavoro - non venga interpretata come una relazione che chiude un ciclo, tutt'altro. Infatti noi, come i nostri predecessori, rivendicheremo con forza i nostri diritti: il diritto all'istruzione e il diritto alla salute”.
Con il dossier sull’edilizia scolastica il Progetto per la Legalità al Commerciale è entrato nel concreto. “Tra il caos di progetti del genere che finiscono con la retorica - spiega Nino Rosolia - qui abbiamo lavorato e faticato. Ci siamo mossi in due tappe, la prima è stata quella della co-costruzione di un alfabeto comune, per permettere agli allievi di orientarsi nella complessità del fenomeno mafioso. La seconda tappa una sorta di ricognizione ambientale della propria comunità educativa e delle caratteristiche socio-economico-culturali del territorio. Agli studenti non dobbiamo dire che shampoo usasse Tano Badalamenti, ma far conoscere la realtà in cui viviamo, partendo proprio dal luogo in cui passano buona parte della loro vita, la scuola. ”