Dal 15 agosto chiuderanno gli sportelli ex Serit, oggi Riscossione Sicilia, di Marsala e Pantelleria. Gli utenti dovranno sobbarcarsi scomode trasferte verso Trapani per sbrigare contenziosi e pratiche. Sul piede di guerra molti sindacati, i dipendenti saranno trasferiti e costretti a fare i pendolari. Il Consiglio di Amministrazione della Societa' partecipata al 98 per cento dalla Regione Sicilia, ha giustificato la chiusura dello sportello di Marsala e quello di altri comuni della Sicilia tra i quali Sciacca e Menfi, con il contenimento dei costi. Adesso la palla passa ai sindaci delle citta' interessate alle chiusure, infatti, su loro richiesta potranno essere riaperti degli sportelli "multifunzionali" presso le sedi delle Agenzia delle Entrate.
I sindacati, “per fronteggiare la situazione divenuta oramai insostenibile hanno deciso di riunirsi in un attivo unitario dei quadri sindacali, cui saranno invitati a partecipare i segretari generali regionali di categoria, indetto per il prossimo giovedì 17 luglio per valutare le azioni da intraprendere, in particolare verificare l’attivazione dell’art. 28 della L. 300/70 e la richiesta di decadenza dell’Agente della Riscossione, Riscossione Sicilia S.p.A., nonché di proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori esattoriali, valutando ulteriori iniziative idonee a tutelare i diritti dei lavoratori”.
I sindacati sono convinti che sia in atto un tentativo di “scardinare l’Azienda”.