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26/07/2014 12:01:00

Prevenzione e igiene orale nel bambino

I denti decidui ( meglio conosciuti come denti da latte) svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle ossa mascellari e della dentatura permanente: permettono la masticazione, mantengono lo spazio per i denti permanenti, permettono la fonazione, danno un bell’aspetto al sorriso del bambino, contribuiscono alla sua autostima. I germi dei denti permanenti (azzurro) sono presenti nell’osso sotto la gengiva. I denti da latte (giallo) guidano i denti permanenti nella posizione corretta e mantengono lo spazio. I denti decidui sono in numero di 10 per l’arcata dentaria superiore e di 10 per l’arcata inferiore; più precisamente, in base alla forma:

• 2 incisivi centrali;

• 2 incisivi laterali;

• 2 canini;

• 4 molari decidui.

Quando il dente permanente è pronto per erompere, le radici del dente deciduo si riducono permettendogli di cadere spontaneamente. A questo punto il dente permanente ha spazio per muoversi verso il posto che deve occupare. I denti permanenti sono 32, 16 per ogni arcata; più precisamente:

• 2 incisivi centrali;

• 2 incisivi laterali;

• 2 canini;

• 4 premolari;

• 6 molari.

I primi denti permanenti ad erompere sono i primi molari e generalmente ciò accade verso i 5-6 anni. Questi denti erompono nella parte posteriore dei cavo orale e non sostituiscono alcun dente deciduo. Per questo motivo spesso sono scambiati per denti decidui. Molti bambini in terza elementare hanno questi molari e nelle femmine i denti tendono ad erompere prima che nei maschi. I denti permanenti devono durare tutta la vita! Un modo valido perché i bambini mantengano una buona salute orale e proteggano la loro bocca è insegnare loro dei comportamenti corretti e sicuri in classe e nella vita di tutti i giorni. Quando un dente permanente erompe, le sue radici si stanno ancora formando (fino all’età di 10-12 anni). Un trauma ai denti tra i 6 ed i 9 anni può interrompere questo processo e causare la perdita prematura del dente stesso o la sua decolorazione per morte delle cellule della polpa dentale.

Le carie è un processo distruttivo del dente dovuto all’azione degli acidi prodotti dalla placca batterica. Inizia dallo smalto in modo indolore, con una piccola cavità; in questo stadio, non essendo ancora intaccata la polpa dentaria, il dente può essere curato e rimanere vitale. Estendendosi in profondità raggiunge la dentina; il dente fa male a contatto con freddo, cibi acidi o zuccherati. Quando raggiunge la polpa, il dolore comincia ad essere spontaneo; in particolare di notte e sdraiati. La polpa comincia a distruggersi e ad infettarsi: il dente duole alla pressione e a contatto con il caldo. L’ascesso (pus raccolto) si estende all’osso alveolare ed ai tessuti vicini. La faccia si gonfia. Si rischia di perdere il dente.

 

I denti non sono lisci come sembrano. Al microscopio, infatti, lo smalto si rivela pieno di rugosità e sporgenze. È proprio in queste irregolarità che, dopo qualche ora dallo spazzolamento, si annidano i primi batteri di forma sferica e dopo qualche giorno quelli a forma di bastoncello. Questi si riproducono organizzandosi nella cosiddetta placca batterica che risulta praticamente invisibile. Tuttavia, il colorante delle pastiglie rivelatrici può facilmente portarla alla luce. La placca si annida negli anfratti, ai colletti in prossimità della gengiva e negli spazi tra dente e dente. Riproducendosi, forma degli acidi che intaccano lo smalto dando inizio alla carie, a patologie della gengiva e del legamento parodontale. Unico rimedio è la sua rimozione con una pulizia costante ed accurata. Nel tempo la placca non rimossa si mineralizza (quindi si indurisce), diventando tartaro, che continua a formarsi addentrandosi sotto la gengiva ed irritandola sempre di più. Il tartaro può essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista dentale. Le regole basilari per mantenere i denti sani:

• Informazione: bisogna sapere come sono fatti i denti, che cosa avviene o può avvenire loro e cosa fare per mantenerli sani;

• Igiene: dopo la pulizia, la placca si riforma in poche ore. Occorre pulirsi i denti di frequente, subito dopo ogni pasto, sempre prima di andare a dormire ed evitare alcuni alimenti.

L’uso dello spazzolino mantiene sani denti e gengive, mantiene brillante il sorriso e fresco l’alito. L’uso di un dentifricio al fluoro contribuisce a rendere i denti più resistenti alla carie. Bisogna scegliere uno spazzolino con sete morbide e di misura adatta all’età del bambino, usare una piccola quantità (3-5 mm) di dentifricio al fluoro, sciacquare sempre lo spazzolino dopo averlo usato e riporlo in un luogo areato dove le setole possano asciugarsi senza essere compresse, sostituire lo spazzolino quando perde forma generalmente dopo 3-4 mesi e sempre dopo una malattia infettiva, non scambiarsi spazzolino, non usare lo spazzolino per altro che non sia spazzolarsi i denti, non dimenticarsi di lavare i denti, specialmente prima di coricarsi. Durante la notte il flusso della saliva, un agente neutralizzante della placca, è ridotto e quindi i denti sono più suscettibili alla formazione della carie.

Come usare lo spazzolino:

1. schiacciare (a 45°) le setole dello spazzolino sulla superficie del dente, facendole entrare nel solco gengivale e imprimendo dei movimenti rotatori;

2. spazzolare verticalmente dalle gengive al dente;

3. spazzolare le superfici interne di ogni dente con la stessa tecnica;

4. posizionare lo spazzolino sulla parte masticante del dente e muoverlo avanti ed indietro;

5. spazzolare delicatamente la lingua.

Il fluoro è un elemento naturale che si combina con lo smalto (strato più esterno del dente) e lo rafforza, proteggendolo dalla carie. Agisce in maniera invisibile, ma è particolarmente importante per la buona mineralizzazione dei denti dei bambini. Indipendentemente dall’età, la superficie del dente (smalto) si modifica di continuo. Quando il fluoro viene applicato risulta assorbito attivamente dallo smalto, lo ripara ovvero lo remineralizza e quindi lo rende più resistente. Se si demineralizza mediante fluoro è un eccellente antidoto: permette, infatti, di bloccare il processo di formazione della carie allo stadio iniziale, prima che divenga visibile.

Il fluoro può essere somministrato in vari modi, sia per via locale sia per via sistemica. Il fluoro per via locale viene applicato al dente dall’esterno attraverso:

• dentifricio al fluoro;

• collutorio al fluoro ( non è consigliato per bambini di età inferiore ai 5-6 anni perché potrebbero ingerirlo);

• gel al fluoro, una formula concentrata applicata dal professionista durante le normali visite di controllo.

Il fluoro per via sistemica viene ingerito e raggiunge il dente dall’interno. È efficace solo quando i denti si stanno formando e si riceve da:

• acqua, sale o latte fluorurati;

• pastiglie, gocce, gomme da masticare al fluoro prescritte dall’odontoiatra nel dosaggio opportuno: 0.25 mg al giorno fino a 2 anni di età, 0.5 mg al giorno fino a 4 anni di età, 1 mg al giorno fino a 14 anni di età.

Il fluoro può essere somministrato anche nell’ultimo trimestre di gravidanza (1 mg al giorno), poiché i denti del nascituro si stanno già formando nel grembo materno. I sigillanti sono delle sottili pellicole protettive di materiale composito che vengono applicate nei solchi delle superfici masticatorie dei denti (premolari e molari nei denti permanenti e molaretti nella dentatura decidua).

In particolare vengono posizionati nei solchi dei denti. Agiscono come barriera fisica, che impedisce il ristagno di placca e di cibo così da permettere una più facile autodetersione salivare. La placca dentale contiene dei batteri che sono normalmente presenti in bocca. Dopo aver mangiato, la placca aumenta; è facile apprezzarne la presenza con la lingua poiché si avverte la consistenza di pellicola crespa sui denti. Quando si mangia zucchero o cibi contenenti amido, i batteri della placca entro 20 minuti danno inizio ad una reazione che produce acidi che rimangono in bocca fino a quando non ci spazzoliamo i denti. L’acido viene a contatto con lo smalto del dente ed ha inizio il processo carioso. La saliva aiuta a neutralizzare la placca, dissolvendola (processo di autodetersione). Durante la giornata, l’azione detergente della saliva può essere stimolata masticando delle gomme senza zucchero. All’opposto, il flusso salivare ed il potere detergente della saliva sono ridotti durante il sonno. Per questo è importante eliminare la placca usando lo spazzolino prima di andare a dormire.

Limitare la frequenza nell’assunzione dei cibi “fuoripasto” (merendine) può avere un notevole impatto sulla salute orale. Infatti, ogni volta che alimenti contenenti zucchero o amido vengono a contatto con il cavo orale, acidi nocivi possono attaccare il dente. Insulti ripetuti danno origine alla carie. Generalmente, i cibi contenenti amido non sono così dannosi per il dente come quelli contenenti zucchero, ma se vengono lasciati in bocca per un periodo di tempo sufficientemente lungo possono facilitare l’insorgenza di carie. Il cibo può danneggiare i denti a seconda di come viene mangiato. Più a lungo teniamo in bocca un alimento ricco di zuccheri o amidi (uva passa, datteri, patatine, crackers, ecc.), maggiore sarà la reazione placca-acido. Se mangiamo 5 caramelle contemporaneamente abbiamo un “rischio carie” di 20 minuti. Se mangiamo 5 caramelle una alla volta si è esposti al rischio di formazione della carie per circa 100 minuti!! Se si beve una bevanda contenente zucchero durante il pasto il suo effetto nocivo è basso ma se la sorseggiamo per un periodo lungo può risultare dannosa al pari di alcune caramelle masticate una alla volta.

Non tutti i dolci possono o devono essere eliminati. È la frequenza di assunzione e la cadenza rispetto alle procedure di igiene orale che va regolata. È sconsigliata l’assunzione frequente di alimenti contenenti zucchero o amido tra i pasti, ma comunque, se dopo averli mangiati spazzoliamo bene i denti, non vi saranno danni alla dentatura. Al contrario, sono consigliati frutta (mele e pere), latte, pop-corn non salati, verdure (carote, sedano e spinaci), bevande non zuccherate (succhi di frutta al naturale), gomme da masticare senza zucchero, yogurt. Alcuni alimenti come latte, frutta, pane sebbene contenti zuccheri semplici (fruttosio e glucosio) o zuccheri complessi (amido) forniscono al tempo stesso anche elementi nutritivi essenziali (vitamine, Sali minerali e fibre), perciò ne va consigliata l’assunzione. Si deve sempre tenere presente anche l’elevato fabbisogno nutrizionale dei bambini, specialmente in periodi di elevato sviluppo psico-fisico. I bambini devono assumere alimenti contenenti zucchero durante i pasti quando sono meno dannosi per i denti ed evitarli al massimo come merendine fuori pasto.

 

Dott. Angelo Tummarello

Pediatra di famiglia

Consigliere regionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale

Ricercatore e divulgatore scientifico Marsala

Cell.360409851

Email: dott.a_tummarello@libero.it