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17/08/2014 21:28:00

La richiesta di risarcimento danni dell'ex sindaco Adamo contro tp24 e il suo direttore

di Leonardo Agate - La sezione provinciale dell'Associazione art. 21 ha chiesto al Commissario regionale, Giovanni Bologna, facente funzioni di organo esecutivo in città, dopo le dimissioni del sindaco Adamo, di rinunciare alla causa civile intentata dall'allora sindaco contro la testata giornalistica on line Tp24 e il suo direttore responsabile, Giacomo Di Girolamo. L'azione intentata dall'ex sindaco concerne una richiesta di risarcimento per la presunta azione diffamatoria per lungo tempo condotta dal giornale contro il Comune e il suo rappresentante.
La questione é delicata. Benedetto Croce direbbe che è complessa e complicata. Vedrò di dipanarla.
Il procedimento civile dura da un bel po' di mesi, forse più di un anno. Le critiche che sono state mosse all'iniziativa dell'allora sindaco vertono su due punti: uno, Adamo ha impegnato soldi del Comune, quindi soldi pubblici, per agire nei confronti di tp24; due, e' inopportuno avviare processi per ottenere risarcimenti da parte dei politici che si ritengono lesi dalle pubblicazioni dei giornalisti, perché questo sarebbe una indiretta limitazione della libertà di stampa.
Per quanto riguarda l'utilizzazione di risorse pubbliche per agire contro i giornalisti, non sembra che sia stata commessa scorrettezza da parte di chi ha ritenuto che l'azione della stampa ha procurato un danno all'immagine dell'ente o al suo rappresentante.
Per quanto riguarda l'opportunità dell'azione intrapresa dall'allora sindaco, é una questione sua personale e della giunta che l'ha assecondata. E' lei con la sua giunta la titolare della sua azione e della relativa responsabilità giuridica e politica. L'azione può sembrare inopportuna a chi la subisce, ed opportunissima a chi la promuove.
Posto ciò, il procedimento intrapreso, se non revocato dal Commissario regionale, proseguirà fino ad arrivare alla sentenza, e poi eventualmente all'appello della sentenza, e poi ancora in Cassazione: i famosi tre gradi di giudizio prima di avere la sentenza definitiva. Non credo che il Comune, dopo arrivati alla prima sentenza, se perdesse, vorrebbe continuare a difendere le ragioni - se ne ha - del vituperato ex sindaco. Ma chiedere ora al Commissario regionale di rinunciare all'azione intrapresa dall'ex capo dell'amministrazione porta acqua al mulino di Adamo. E' come se il chiamato in giudizio riconoscesse valide le ragioni poste dall'attore a sostegno della sua richiesta di risarcimento. E' come dire: " Temo di essere condannato, temo che il giudice darà ragione a chi mi ha chiamato in giudizio. Per favore, nuovo capo dell'amministrazione comunale, levami da questo rischio e ritira l'azione."
Avendo seguito l'evolversi del contrasto tra l'ex sindaco e il direttore di tp24, avendo letto le dichiarazioni dell'allora sindaco sull'argomento e le rimostranze del processato e del suo difensore, per quel poco che so di diritto, mi sembra che Giacomo Di Girolamo non ha nulla da temere dall'azione dell'avversario, che potrebbe pure venire condannato per lite temeraria.
La legge é quello che é, e tutti dobbiamo rispettarla, anche i giornalisti. Loro, che ne chiedono sempre il rispetto da parte di chiunque, la devono rispettare a maggior ragione, e devono avere fiducia che, se non l'hanno violata - come penso non l'ha violata Giacomo Di Girolamo - saranno assolti, e la controparte ne avrà lo scorno e le beffe.