Due anni dopo, finalmente ad Alcamo è arrivato il momento di sapere chi ha davvero vinto le elezioni alla carica di Sindaco. Inizia infatti oggi, in Prefettura, a Trapani, l'esame delle schede elettorali di una trentina di sezioni, per il riconteggio dei voti del turno di ballottaggio tra Sebastiano Bonventre, appoggiato dal centrosinistra, eletto sindaco di Alcamo e Niclo Solina, del movimento Abc. Solina fu sconfitto per 39 voti. E il sospetto su brogli, errori e dimenticanze varie cominciò a circolare ad Alcamo già il giorno dopo le elezioni, avvalorato poi da alcune clamorose inchieste giudiziarie sul voto di scambio che condizionò quella come altre campagne elettorali ad Alcamo, dove i voti si compravano, come in molte città del sud, in cambio della promessa di un posto di lavoro o di un pacco di pasta.
Il riconteggio dei voti è stato deciso dal Consiglio di giustizia amministrativa, su ricorso di Abc, che ha fatto levato proprio sull'inchiesta della procura di Trapani sul presunto voto di scambio, che avrebbe causato la sconfitta di Solina. In questi due anni ad Alcamo è successo di tutto: ricorsi, controricorsi, denunce, querele, dibattiti politici, interrogazioni parlamentari. Ad un certo punto Bonventre, Sindaco Pd, si era anche dimesso, poi ci ha ripensato, poi è andato al contrattacco e ha presentato una denuncia al Tribunale di Palermo nei confronti di 18 tra presidenti di seggio e rappresentanti di lista di Abc. Nella denuncia veniva ipotizzato il reato di frode processuale e falso ideologico. Per questa denuncia è stata già chiesta l'archiviazione da parte del pubblico ministero.
Il conteggio sarà fatto, dalla Prefettura, su tutte le sezioni. Perchè nelle loro controdeduzioni gli avvocati di Bonventre, Lauria e Finazzo, sostengono che a Solina in realtà sarebbero stati assegnati più voti di quelli presi. La Prefettura si prenderà tutto il mese di Settembere per procedere al riconteggio. Il 4 Dicembre, poi, è attesa la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, organo di appello del Tar, che ha disposto proprio il riconteggio, e che potrebbe ribaltare il risultato del voto.
Nel frattempo ad Ottobre continuano le udienze preliminare per una decina di persone indagate per voto di scambio. La Procura di Trapani, l ndagando su un attentato ai danni della segreteria politica dell’ex senatore del Pd Nino Papania , aveva ordinato di intercettare alcuni uomini vicini all’ex parlamentare. Secondo i pm, dalle intercettazioni emergeva chiaramente il tentativo di comprare voti per Bonventre in cambio di denaro, su ordine di Papania, depennato dalle liste del Pd nelle elezioni politiche del 2013 perché considerato “impresentabile” dal collegio dei garanti.
"Ogni voto sono cinquanta euro: portandomi i voti, te ne debbo dare duecentocinquanta, te ne do trecento sicuri come la morte” ,“Papania per fare eleggere Bonventre chissà cosa ha combinato”, sono alcuni stralci delle intercettazioni, riportate anche nelle carte del Cga. “Si tratta, infatti, con ogni evidenza di elementi decisivi: quantomeno perché, a fronte di un così articolato e organizzato sistema di scambio tra ogni singolo voto, reso volontariamente riconoscibile proprio quale condizione per poterne poi esigere il pretium sceleris, e il relativo compenso pattuito (pari a 50 euro pro capite), si colorano di adeguata verosimiglianza le censure dedotte in prime cure dal ricorrente”, scrive il giudice Ermanno De Francisco,