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01/09/2014 06:45:00

Pd, oggi nuovo vertice a Palermo, sempre per parlare di Crocetta e del rimpasto

 Se a Roma il leader del Pd Matteo Renzi è ormai vittima delle sue promesse, e non trova di meglio da fare che immortalarsi mentre riceve benefiche secchiate d'acqua o mangia gelati tra i cronisti imbarazzati nell'atrio di Palazzo Chigi, a Palermo l'agenda del Pd non cambia, e mese dopo mese propone sempre la stessa lagna: il rimpasto del governo Crocetta. Si ricomincia, dunque, da dove era finita l'estate, con la novità, però, dei casini combinati dall'assessora fuoricorso Scilabra sul Piano Giovani. Ed è lei adesso l'indiziata numero uno dei furori del Pd. Oggi ci sarà un'attesa direzione regionale nella quale, tanto per cambiare, verrà lanciato l'ennesimo ultimatum a Crocetta. Lo prevede già Mila Spicola: "Sarà l'ennesimo incontro al Pd per discutere per l'ennesima volta delle stesse cose. Con l'aggravante delle vicende a cui abbiamo assistito. Riprenderemo in realtà da dove abbiamo interrotto, che è la stessa discussione che si protrae da un anno. Governo politico, governo tecnico. Io direi governo capace. Cambiare una giunta non basta". Così la vice segretaria del Pd siciliano, Mila Spicola, in vista del nuovo vertice del partito con, sul tappeto, la richiesta di un rimpasto al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. "Tutti diciamo 'serve un cambio di passo' dice ancora . Azzerare e ripartire? Sono d'accordo, ma su tutti i fronti: chiedo a Rosario Crocetta e al Pd, di cui il presidente è dirigente, di agire di concerto con la coalizione per rifare la Giunta, tutta. Ma secondo la numero due dei democratici nell'Isola occorre andare oltre. "Chiedo di azzerare e rifare i presidenti di Commissione e dell'Assemblea e mettere nello stesso piatto due riforme importanti" dice, indicando le priorità: una legge elettorale che ridisegni "l'assetto istituzionale e i rapporti tra presidente, Aula, Giunta ed elettori" e che ricrei "un rapporto di fiducia e credibilità". E in secondo luogo 'una riforma dell'apparato burocratico amministrativo"

Dopo i giorni della bufera, si cerca di ricucire in silenzio lo strappo che ha provocato nella maggioranza il flop del Click Day. Soprattutto tra il Pd e il presidente della Regione, Crocetta. 
Al di là delle polemiche sul fallimento del Click Day, Crocetta intende mantenere distinta la questione amministrativa da quella politica. «Avevo intenzione di convocare la maggioranza nei primi giorni di settembre: l'agenda non cambia», ha detto nei giorni scorsi durante una conferenza stampa. Anche per il capogruppo all'Ars del Pd, Gucciardi, è opportuno tenere su piani diversi le due cose: «Innanzitutto, va verificata l'intesa di maggioranza. Ci attendono mesi molto impegnativi e temi scottanti. A cominciare dall'attuazione della riforma delle Province. Per costituire i Liberi consorzi di Comuni e le Città metropolitane, allo stato attuale, è necessario il referendum confermativo che pochissimi statuti comunali prevedono. Il referendum fu voluto dai "grillini" e concesso perché c'era bisogno dei loro voti. Entro il 24 settembre i Comuni dovranno deliberare. E il referendum come lo faranno? Bisognerebbe cambiare la legge, ma i voti il governo li ha? Peraltro, non ci sono neanche i soldi per garantire fino al 31 dicembre gli stipendi dei dipendenti provinciali». L'assessore alle Autonomie locali, Valenti, di concerto con il governatore, ha insediato cinque commissioni di studio che nei prossimi giorni dovrebbero formulare le proposte sulle funzioni da delegare ai Liberi consorzi.
Entro la fine dell'anno, sono davvero parecchi i nodi da sciogliere: dal problema dei rifiuti alla redazione del Bilancio 2015 e del disegno di legge di stabilità. Documenti contabili che dovranno prevedere i tagli chiesti dal governo nazionale in base all'accordo con cui il presidente della Regione ha chiuso il contenzioso con lo Stato ricavandone 580 milioni.