Le amministrazioni comunali con il web e la tecnologia non vanno d’accordo. Questo è ormai certo. In molti credono di dare una spinta al turismo creando siti web, e poi, alla fine, non fa nulla se questi non hanno il multilingua. E pazienza, anche, se dopo un po’ si fanno fregare il dominio. Come è successo a Marsala con il sito fatto in occasione del Premio Città del vino 2013.
Almeno quello è andato online. C’è invece un Comune che ha dato incarico a una agenzia per la creazione di un sito web, pagato qualche soldino pubblico, ma del sito neanche l’ombra. E’ il Comune di Mazara, che dal 2011 è proprietario di un dominio: www.mazaracapitale.it. Non allarmatevi, nessuna esagerata ambizione del sindaco Nicola Cristaldi. Roma può star tranquilla. Una capitale ce l’abbiamo già. E anche il Comune di Mazara aveva un suo sito istituzionale: www.comune.mazaradelvallo.tp.it.
Del caso se n’è occupato il Confsal Diccap, che ha segnalato che il sito è offline, non funziona e non è mai stato online. E pensare che è costato 1.733 euro. “Mentre nel bilancio di previsione 2013 risulterebbe impegnata la considerevole somma di euro 15mila destinata alla gestione del sito” denuncia il sindacato. La cosa strana è anche un’altra, che non solo questo sito non è mai stato creato. Ma che il referente tecnico del dominio è Nicola Cristaldi. Ok, è il sindaco della città, ma viene specificato un indirizzo diverso da quello del Municipio. “Questo significa che quando Cristaldi non sarà più primo cittadino - dichiara il coordinatore regionale del Diccap Donato Giglio - il sito potrà restare nella sua disponibilità”.
L’incarico, dicevamo, per la creazione del sito risale al 2011, alla Creathinks. Ma mazaracapitale.it non esiste. D’altronde, anche il sito della agenzia web è offline. Un bel biglietto da visita. Il caso, negli ambienti mazaresi, è noto da tempo. Ma torna alla ribalta adesso perchè da qualche mese è stato rinnovato il consiglio comunale, e si aspettava che potesse cambiare qualcosa. Che la nuova (o vecchia amministrazione) mettesse mano agli sprechi. E tagliasse qualche incarico, come quello dato all’agenzia per il sito, anche perchè di proprietà di un consigliere comunale Giacomo Paolo Caruso.
Per il Diccap Caruso dovrebbe addirittura dimettersi. “Si ritiene che sia oltre che opportuno necessario capire se sussistono come noi crediamo motivi di incompatibilità e o/ altro per il sig Giacomo Paolo Caruso per la carica di Consigliere Comunale. Considerato altresì che la notizia è nota da tempo, ne hanno parlato ripetutamente i giornali, è nostra opinione che sia necessario capire perché non sia stata nemmeno avviata una istruttoria dall’autorità locale anticorruzione, al di la dell’esito finale”. Oppure, potrebbero, davvero, realizzare questo benedetto sito.