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11/09/2014 06:25:00

Spese pazze all'Ars. Corte conti tira le somme e convoca i politici. Ecco le contestazioni

Ricordate lo scandalo delle spese pazze all’Ars? Quello dei 97 tra deputati e funzionari regionali siciliani indagati per peculato, per le spese fatte con i soldi del gruppo? C’era chi aveva comprato il tablet, chi le cene, chi regali di matrimonio, chi gelati e fumetti. Tutto con soldi pubblici. E l’accusa avanzata dalla Procura di Palermo per peculato. Bene, l’inchiesta va avanti. Ma va avanti anche quella parallela, quella della Corte dei conti con la Procura regionale che ha spedito i primi inviti a dedurre a 7 ex capigruppo all’Ars della passata legislatura. In sostanza sono inviti a presentare delle documentazioni per tentare di scagionarsi dall’accusa di danno erariale. Tirano le somme i magistrati contabili, fanno i conti. Gli inviti a dedurre sono stati spediti a Giambattista Bufardeci (Grande Sud), Antonello Cracolici (Pd), Cateno De Luca (Misto), Cataldo Fiorenza (Misto), Innocenzo Leontini (Pdl), Rudy Maira (Udc e Pid) e Francesco Musotto (Mpa). Soltanto per questi sette esponenti politici viene contestato un danno erariale complessivo per 2 milioni di euro. Le spese sono quelle fatte negli anni tra il 2008 e il 2011. A Buffardeci venogno contestate spese per 62 mila euro, tra pranzi e cene per la campagna elettorale. Antonello Cracolici, del Pd, si è visto contestare dalla Procura spese per 500 mila euro. Anche qui ci sono cene e pranzi, bollette della luce, mimose, polizze assicurative. De Luca dovrà spiegare 4 mila euro di spese, tra cui 3 mila solo di buoni benzina. A Fiorenza vengono contestati 31 mila euro di soldi pubblici che sarebbero serviti per comprare abiti, gioielli, giocattoli, cene e massaggi. Innocenzo Leontini deve giustificare 110 mila euro: anche nel suo fascicolo sono finite spese per benzina, autolavaggio, una multa da 50 euro. Rudy Maira deve giustificare spese per 407 mila euro, tra tutte quella per l’acquisto di una Audi da oltre 100 mila euro e bonus extra mensili a colleghi di partito. Francesco Musotto è il deputato regionale a cui viene contestata la cifra più alta dalla Corte dei Conti: 700 mila euro, tra banchetti e sistemare la sede di partito.
L’inchiesta che sfociò a gennaio riguardò 97 persone, tra deputati e funzionari. In Procura erano stati sentiti, nei giorni successivi, soltanto i 14 capigruppo che hanno ricevuto l’avviso di garanzia per peculato. Tra questi anche Giulia Adamo, ex sindaco di Marsala, ed ex capogruppo all’ars di Pdl Sicilia, Gruppo misto e Udc. C’erano anche Nunzio Cappadona, Nicola Leanza, Nicola D'Agostino, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco. Anche loro potrebbero ricevere l’invito a dedurre dalla Corte dei Conti.
Ovviamente tutti i protagonisti della vicenda si sono difesi dicendo che erano, quelle, delle spese previste dal capitolo riservato ai gruppi.