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04/10/2014 06:34:00

Marsala, carte di credito clonate. Rinviato a giudizio Paolo Sciacca

Paolo Sciacca, 58 anni, titolare di un oleificio di Strasatti, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di avere incassato somme di denaro attraverso carte di credito clonate. Il processo, in tribunale, inizierà il 13 novembre. Secondo l’accusa, nel conto corrente di Sciacca sarebbero finiti circa 39 mila euro. A condurre le indagini è stata la Guardia di Finanza. Le carte vere (in buona parte Visa e Mastercard) apparterrebbero a conti correnti intestati a cittadini americani. In particolare degli Stati Uniti: California, Ohio, Sud Dakota e Illinois. Nel giugno 2013, scattata l’inchiesta, il gip Vito Marcello Saladino, su richiesta della Procura, mise sotto sequestro i 39 mila euro. L’imprenditore avrebbe anche emesso una fattura nei confronti di una ditta catanese che successivamente sarebbe risultata inesistente. A difendere Paolo Sciacca è l’avvocato Stefano Pellegrino, che dichiara: <Il mio assistito ha fatto tutto alla luce del sole. Ha soltanto venduto olio a degli sconosciuti. Se avesse, anche vagamente, immaginato la reale provenienza del denaro non avrebbe mandato avanti la transazione>. L’indagine delle Fiamme Gialle è stata coordinata dal pm Giulia D’Alessandro.

 MARSALA – Giacomo Marcello Marino, 45 anni, arrestato in luglio dai carabinieri per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente (marijuana), è stato assolto (‘’perché il fatto non sussiste’’) dal giudice monocratico di Marsala. In luglio, i militari della locale Compagnia, con l’ausilio dei carabinieri del nucleo cinofili di Palermo Villagrazia, effettuarono un’operazione antidroga sfociata nella scoperta, nel giardino accanto l’abitazione di Marino, due piante di marijuana alte circa un metro e mezzo, nonché altre 5 più piccole di (30 centimetri). Inoltre, grazie al fiuto di un cane, nell’abitazione furono rinvenuti altri 250 grammi di cannabis già essiccata e un trita-foglie. Per ottenere la sentenza di assoluzione, l’avvocato difensore Luigi Pipitone ha puntato sul ‘’principio di inoffensività delle piante e della sostanza’’.