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24/10/2014 06:30:00

Cave e voragini a Marsala. Verso una mappatura del sottosuolo

L'Università di Palermo (dipartimento di Scienze della terra e del mare)studierà il sottosuolo di Marsala. Una buona parte della città sotto è vuota, piena di cave e cunicoli che adesso il Comune vuole mappare affidandosi all'Università palermitana. Negli ultimi si sono aperte diverse voragini in città, da via Tunisi, per due vole, ad amabilina. Voragini in che si sono aperte a poca distanza dalle abitazioni. Il commissario straordinario del Comune di Marsala, Giovanni Bologna, ha incaricato il dirigente del settore servizi pubblici, che è anche responsabile della Protezione civile, di predisporre “ tutte le iniziative necessarie all'avvio delle indagini conoscitive e delle possibili soluzioni del problema, anche valutando l'avvio di collaborazione, a titolo gratuito, con l'Università di Palermo”. “E' necessario procedere all'acquisizione di tutte le conoscenze del territorio, al rilevamento geomorfologico, al posizionamento e alla caratterizzazione fisico-meccanica degli ipogei, allo studio di quelli con più criticità e a rischio sprofondamento, all'individuazione e mappatura delle aree con differenti livelli di pericolosità” scrive Bologna.
E c'è tanto da studiare, perchè un bel pezzo di questa città, poggia su aree vuote. Un sottosuolo svuotato decenni fa per ricavare il tufo. La zona dello stadio, corso Gramsci, via Dante, piazza Caprera, via Tunisi, via Salemi. Aree che sono a rischio crollo. Come 'è successo nel tratto iniziale di via Tunisi, l’estate dello scorso anno, la strada che era sprofondata per l’apertura di una voragine che avrebbe potuto provocare seri danni ai palazzi circostanti nonchè alla salute dei cittadini. Qando si aprì per la seconda volta la voragine per poco un autocompattatore dell’Aimeri non vi finì dentro. .Adesso dovrebbero cominciare i lavori di consolidamento delle cavità di via Tunisi. Un intervento di emergenza che servirà a mettere in sicurezza l’area e a riaprire il pezzo di strada. 
Ad aggiudicarsi la gara d'appalto è stata l'impresa «New energy group» di Favara, che ha offerto un ribasso del 34,3146% sulla base d'asta di 103.485 euro. La spesa complessiva dell'intervento, però, è di 173.500 euro.
In questi ultimi mesi non è stata soltano la via Tunisi ad essere interessata dalle voragini aperte nel suolo improvvisamente (anche se tutti conoscono i problemi di stabilità del sottosuolo marsalese). Quest’inverno un’altra, e ben più grande, voragine si è aperta in zona Amabilina, e per poco non accadeva la tragedia. Una voragine ampia circa duemila metri quadrati e profonda fino a 30 metri, che solo per miracolo non ha ucciso nessuno. Il terreno ha inghiottito un orto sul quale, fino a pochi minuti prima del crollo, stava lavorando il proprietario. Rimasto, dunque, vivo per un puro caso. 
La voragine che si è aperta nel terreno poco prima calpestato curando lattughe e finocchi si estende, in lunghezza per oltre cento metri e in larghezza da 10 a 30 metri. 

Qualche anno fa in via Salemi, venne anche inghiottita un'officina meccanica a «Timpone d'oro» (contrada Amabilina) si aprirono profonde crepe in una dozzina di abitazioni, quattro delle quali quasi completamente distrutte.  La giunta Adamo aveva anche adottato un atto deliberativo con il quale si richiede ufficialmente al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, di proclamare lo stato di calamità naturale e di disseto idrogeologico ai sensi dell’art. 5 della legge regionale 100/2012. Ma di quella richiesta non se ne sa più nulla.