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07/11/2014 06:50:00

Marsala, il consiglio comunale contro le trivelle nel Mediterraneo

Non c'è stata soltanto lo scontro tra Enzo Sturiano e Michele Gandolfo durante l'ultima seduta del consiglio comunale di Marsala. Nervi tesi per la questione della commissione d'inchiesta sull'Ato rifiuti e il consiglio comunale ad hoc.
Nell'ultima seduta tante sono state le comunicazioni dopo lo show tra il presidente del consiglio comunale e il consigliere del Psi.
Poi, via agli altri. Salvatore Di Girolamo si è occupato del bilancio di previsione 2014 (che ancora non è inserito all’ordine del giorno); di Villa Genna (che sta letteralmente morendo malgrado le diffide indirizzate all’associazione che in atto la gestisce sia pure senza contratto di affidamento); delle disfunzioni nel servizio di raccolta rifiuti da parte di Aimeri e delle precarie condizioni in cui versa la piscina comunale.
Il consigliere Rosanna Genna, nel chiedersi provocatoriamente se non è l’ora di andare tutti a casa, ha affermato che la città è in ginocchio, la frazione di Strasatti è letteralmente in tilt perché ora anche i tombini sono saltati e, dopo gli scarafaggi e gli insetti, cominciano a vedersi per strada anche i topi.
Il consigliere Augugliaro ha aggiunto che ormai a Marsala non funziona più niente e che bisognerebbe presentare al Commissario mille interrogazioni al giorno. Ha lamentato il fatto che la tribuna dello Stadio Municipale è ancora chiusa e che i cittadini non possono più pagare le tasse e il canone dell’acqua.
Da parte sua, il consigliere Giuseppe Fazzino ha lamentato la mancanza d’acqua al Cimitero nel giorno della Commemorazione dei Defunti e i frequenti allagamenti che si verificano ad ogni pioggia lungo la via Salemi dove hanno difficoltà a transitare persino i mezzi pesanti; mentre il consigliere Pino Carnese si è occupato ancora di Villa Genna (sottolineando che è da otto mesi che chiede un intervento dell’amministrazione), dei segnali definiti inquietanti che giungono dalla Ditta Aimeri e del problema della sicurezza del Porto per la mancanza di illuminazione, per rimediare alla quale ha più volte proposto con note scritte al Comune di “sostituirsi “ per gli interventi agli enti interessati e poi inviare loro il conto.
Ultimi interventi, prima del prelievo del punto 14 sul permesso di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare da realizzare nella zona marina “G” nel Canale di Sicilia, quelli della consigliera Luigia Ingrassia e di Michele De Maria. Ingrassia ha sottolineato di essere stata l’unica a non firmare il verbale conclusivo della Commissione di inchiesta sull’Ato e che richiede, sin da adesso, che quando verrà affrontato in aula l’argomento, siano consultabili tutti i precedenti verbali, in cui c’è tutta la storia dei lavori della commissione.
Michele De Maria ha invece sollevato dubbi sull’operato di certi dipendenti della SMA (Servizio Municipale Autotrasporti) che non rilascerebbero regolare ricevuta a fronte della sottoscrizione degli abbonamenti . Ha anche rimarcato come, a suo avviso, gli autobus comunali siano spesso strapieni di utenti, ma gli incassi siano quasi irrisori con il legittimo dubbio, a questo punto, che molti non pagano il biglietto, mentre per assicurare il servizio il Comune chiude con un passivo di circa un milione di euro.
In chiusura di seduta, su proposta del consigliere Arturo Galfano a nome del Gruppo “Insieme per Marsala”, il Consiglio ha operato il prelievo dell’ordine del giorno relativo al permesso di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare da realizzare nella zona marina “G” nel Canale di Sicilia. Sul punto è intervenuto il consigliere Nicola Fici che ha invitato il Consiglio ad esprimere la sua disapprovazione e contrarietà al cosiddetto decreto “Sblocca Italia” in trattazione al Senato, nella parte in cui è previsto, all’art. 38, che lo Stato consente di effettuare nelle acque delle Isole Egadi attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio di gas naturale. Fici, trovando in tal senso l’appoggio dell’intero consiglio, ha sottolineato che le Egadi costituiscono un’area marina protetta e pertanto al loro interno sono interdette tutte le attività che possano creare disturbo all’ambiente marino. “E’ difficile immaginare –ha concluso Fici- come tali attività e tali studi possano essere effettuati senza alterare l’equilibrio dell’ambiente marino, malgrado l’uso delle tecnologie più avanzate a disposizione”.
L’atto deliberativo sul “no” alle trivellazioni è stato poi approvato all’unanimità con 16 voti su 16 consiglieri presenti in aula. Subito dopo la chiusura dei lavori e l’aggiornamento della seduta a lunedì prossimo, sempre con inizio alle ore 16.