Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Gram positivo Clostridium tetani, anaerobio e sporigeno (vedi foto). Nel mondo si contano in media un milione di casi l'anno, di cui più del 30% letali. Nei Paesi in via di sviluppo c'è un'alta incidenza di tetano neonatale conseguente a una scarsa politica di prevenzione vaccinale. In Italia vengono notificati circa un centinaio di casi l'anno, perlopiù tra anziani e tossicodipendenti non vaccinati. In natura il Clostridium tetani è presente in forma sporigena e vegetativa, quest'ultima è responsabile della sintesi di due esotossine ad attività neurotossica la tetanospasmina e la tetanolisina. La prima è molto potente e risulta letale per l'uomo, anche a concentrazioni infinitesimali. La spora è molto resistente nell'ambiente esterno, anche alla bollitura, e ha una capacità di germinare indefinita. La forma vegetativa invece viene distrutta dai comuni antisettici antiossidanti.
Il batterio del tetano è molto diffuso nell'ambiente, in particolare nei terreni concimati e argillosi, nella polvere, nelle feci degli erbivori e, in misura minore, negli escrementi umani. Le spore penetrano attraverso:
• ferite banali, abrasioni e ustioni contaminate e sporche;
• ferite penetranti (spina di rosa);
• iniezioni intramuscolari con siringhe infette;
• uso di strumenti infetti;
• morso di animali.
La tetanospasmina prodotta dalla forma vegetativa, veicolata dal sangue e dal sistema linfatico, penetra nel sistema nervoso centrale lungo i nervi motori periferici. La tossina interferisce con il rilascio di neurotrasmettitori inibitori che regolano la muscolatura, causando contrazioni e spasmi diffusi. L'infezione, che ha un'incubazione dai 2 ai 50 giorni, è favorita in presenza di tessuti necrotici e ustioni. Più breve è il periodo di incubazione più grave è il decorso clinico. Il tetano non è contagioso e non richiede isolamento. L'infezione tetanica provoca convulsioni e spasmi tonici intermittenti e dolorosi della muscolatura striata, inizialmente della mandibola. Il trisma, cioè la contrattura del muscolo massetere che impedisce di aprire la bocca, associato al sopracciglio fisso sollevato conferiscono al volto un aspetto caratteristico definito riso sardonico. La rigidità progredisce verso il collo, la parete toracica e i muscoli addominali. Gli spasmi continuano per 3-4 settimane e sono così violenti da produrre fratture ossee. Altri sintomi includono difficoltà di deglutizione, disfagia, febbre, mal di gola, sudorazione profusa, tachicardia, irritabilità. Lo spasmo della glottide può interferire con la respirazione provocando asfissia fatale. La diagnosi è clinica ma nell'anamnesi è indicativa la presenza di una ferita pregressa. Nei Paesi in via di sviluppo il 50% dei casi di tetano riguarda i neonati: l'infezione può svilupparsi nell'utero della madre e viene contratta quando il cordone ombelicale viene reciso con strumenti non sterili.
Colpisce bambini nati da donne non vaccinate, in assenza della protezione conferita nei primi mesi di vita dagli anticorpi materni. Ha un'elevata letalità con sintomi analoghi al tetano generalizzato. Il tetano si previene con la profilassi primaria. La vaccinazione è obbligatoria per tutti i nuovi nati e per alcune categorie professionali, allevatori e agricoltori, più esposte al rischio di infezione. Chiunque però dovrebbe vaccinarsi contro il tetano. Il vaccino, costituito dal tossoide tetanico purificato e inattivato, è disponibile da solo oppure in combinazione con il vaccino antidifterico (Td tetano difterite adulti) o ad altri vaccini autorizzati per uso pediatrico (DTaP difterite-tetano-pertosse), l'anti Haemophilus influenzae b (Hib), l'antipolio (Ipv) e l'antiepatite B (vaccino esavalente). Il ciclo vaccinale include tre dosi da somministrare al terzo, quinto e dodicesimo mese di età. Una dose di richiamo (Dtap) viene eseguita nel sesto anno e un'altra a 14 anni (Tdap). Per gli adulti, il ciclo di base comprende tre dosi di cui le prime due praticate a distanza di circa due mesi l'una dall'altra e la terza a distanza di 6-12 mesi dalla seconda. Per mantenere l'immunità sono raccomandati richiami ogni 10 anni. Per le persone non vaccinate, o di cui non sia possibile definire lo stato vaccinale, il trattamento profilattico prevede la contemporanea somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (emoderivato, previo consenso informato), che però non sono in grado di limitare l'azione neurotossica della tossina se ha già raggiunto le terminazioni nervose, e della prima dose di vaccino.
Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Consigliere regionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
Cell.360409851
Email: dott.a_tummarello@libero.it