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15/11/2014 00:12:00

Stop al Commissario dello Stato in Sicilia. Gucciardi: "Riformare lo Statuto"

 La figura del Commissario dello Stato non viene cancellata. Perde però la sua funzione principale, che era quella di impugnare le leggi o gli articoli ritenuti incostituzionali proponendo il ricorso alla Consulta e impedendo l’entrata in vigore. Al Commissario dello Stato resta invece il potere di proporre a Roma lo scioglimento dell’Ars in caso di gravi violazioni (come la mancata approvazione del bilancio). Il Commissario potrà ancora proporre al governo nazionale la sospensione di amministratori e deputati regionali che, dopo condanne, risultano incompatibili alla luce della legge Severino. Il primo Commissario fu il prefetto Renato Vittorelli che si insediò nel 1947 grazie a un decreto del capo provvisorio dello Stato. In totale sono stati 19. Attualmente il ruolo è assegnato a Carmelo Aronica.
La sentenza della Consulta, di cui è relatore il siciliano Sergio Mattarella, è la 255 e conclude un procedimento iniziato per la verità in estate quando fu sollevato il conflitto di costituzionalità con le norme che a livello nazionale hanno modificato l’articolo 127 della Costituzione. In estrema sintesi, secondo la Consulta, un controllo preventivo assicura un’autonomia meno ampia rispetto a quello successivo. E dunque dal punto di vista dell’entrata in vigore delle norme una Regione a statuto ordinario sarebbe favorita rispetto alla Sicilia.
Da questo momento in poi, dunque, in Sicilia le leggi approvate dall’Ars entreranno subito in vigore e sarà il governo nazionale, entro sessanta giorni, a impugnarle davanti alla Consulta se ritiene che travalicano le competenze statutarie.

GUCCIARDI. “I custodi della nostra Autonomia speciale devono essere in Sicilia, non a Roma. La sentenza appena depositata dalla Corte Costituzionale, che elimina il controllo del Commissario dello Stato sulle leggi del Parlamento siciliano, ha ritenuto di allineare la Regione Siciliana alle maggiori forme di autonomia che la riforma del titolo V della Costituzione ha già riconosciuto nel 2001 alle Regioni a Statuto ordinario. A questo punto la riforma del nostro Statuto speciale appare urgente ed indifferibile: l’Assemblea Regionale Siciliana deve colmare una grave mancanza nei confronti della nostra Autonomia derivante dall’inerzia avuta nell’affrontare per 13 lunghi anni le problematiche della specialità dello Statuto, alla luce della riforma costituzionale del 2001”. Lo dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars.

“L’Assemblea Regionale Siciliana non può più tentennare, bisogna intervenire subito a tutela dell’Autonomia speciale della Regione esercitando il diritto-dovere di autoriforma. E’ necessario – conclude Gucciardi – allinearsi all’evoluzione della legislazione costituzionale in materia di autonomia delle Regioni”.